mercoledì 9 gennaio 2013

REWIND: LEZIONI DI PIANO

lezioni di piano
Oggi per la nostra rubrica del rewind facciamo un bel tuffo nel passato arrivando nel 1993 quando uscì Lezioni di piano. Il film scritto e diretto da Jane Campion, ebbe fin da subito moltissimi riconoscimenti e premi, come la Palma d’oro al Festival di Cannes, Golden Clobe e ben tre Premi Oscar!
La trama si snoda all’incirca a cavallo del 1800, e vede protagonista una giovane donna scozzese, Ada, rimasta muta dall’età di sei anni per motivi sconosciuti anche a lei stessa. Sempre al suo fianco c’è la figlia, Flora, con la quale si imbarca e si dirige fino alla Nuova Zelanda per sposare uno sconosciuto e ricco possidente terriero. Arrivate a destinazione con tutti i bagagli, tra di essi spicca il pianoforte, con il quale Ada da sempre comunica, e riesce ad instaurare un contatto con il mondo circostante. Fin dal primo momento in cui incontra il suo “nuovo” marito, Alisdair Stewart, il loro approccio non è dei più rosei.
L’impaccio e le impressioni iniziali vengono rafforzate e trasformate per Ada in rabbia,  si vede costretta a dover lasciare il suo adorato piano sulla spiaggia per via della sua mole e delle poche risorse a disposizione del marito per poter soddisfare il suo desiderio di portarlo con loro.
Sull’isola insieme a loro vive anche un altro uomo inglese, George Baines, che ha scelto di legarsi in modo più profondo e selvaggio alle popolazioni native del posto, spesso contrastato e giudicato per questa sua scelta. Quando Baines fa la conoscenza di Ada si sente subito attratto da lei e riesce a farsi dare il permesso da Alisdair per andare a prendere il piano e portarlo nella sua abitazione. Quando Ada viene a sapere che il suo piano è ormai proprietà di un burbero qualunque va su tutte le furie e accetta un compromesso pur di riavvicinarsi al suo strumento. Accetta di suonare e dare delle lezioni di pianoforte a George.
Già dai primi incontri tra i due si instaura uno strano rapporto, George infatti la lascia suonare liberamente e ogni volta che soddisferà il suo bisogno di averla li e di suonare per lui, per contraccambiare,  sommerà e le “restituirà”di volta in volta un tasto fino alla completa restituzione del piano. Questo patto tra di loro si fa sempre più profondo e anche le richieste di George diventano più esplicite fino ad arrivare alla loro unione e la successiva nascita di sentimenti.
Ada subisce un notevole cambiamento e questo lo notano tutti, anche la figlia che per caso assiste a degli scambi d’effusioni tra sua madre e George. In un momento di rabbia e gelosia la bambina rivela tutto ad Alisdair. Il quale sembra essere inizialmente sorpreso e comprensivo, non potendo mai veramente comunicare con sua moglie pensa di poterla obbligare ad amarlo col tempo, fin quando non scopre che Ada stava facendo recapitare al suo amato George un tasto del pianoforte che lei stessa aveva inciso con una frase.
L’uomo che si sente tradito e confuso doppiamente dal profondo dell’essere, si lascia guidare dalla follia cieca di un attimo, con la quale riesce con estrema ferocia a tagliare un dito ad Ada, sapendo di ferirla non solo nel corpo, mutilandola, ma anche nell’animo, non permettendole di poter suonare più il suo adorato piano con il quale lei interagiva. In seguito a questo avvenimento Ada si trasforma diventando il fantasma di se stessa e ciò porta a far capire ad Alisdair quanto quell’amore nato in clandestinità fosse vero e grande. Capisce che per poterla salvare da un destino certo deve lasciarla libera di andare via con George. Durante il viaggio di ritorno,  in mare,  Ada cerca disperatamente di gettare il piano in mare, con uno stratagemma fa in modo di rimanervi impigliata e cola a picco con lo strumento. In quello stesso istante quando si trova nelle profondità marine circondata dal silenzio capisce quanto in realtà la sua voglia di vivere sia maggiore di qualsiasi altra cosa. La storia si conclude con la ripresa di Ada a suonare grazie all’ausilio di una protesi di metallo e il suo nuovo approccio alla vita con la riscoperta delle parole e del parlare.
Gi attori che hanno prestato il volto a questi personaggi, rendendo e regalando davvero delle grandi interpretazioni sono Holly Hunter(Ada) Premio Oscar per attrice protagonista, Harvey Keitel(George), Anna Paquin(Flora) Premio Oscar per attrice non protagonista e Sam Neill(Alisdair). Grande spessore e merito ha in questa pellicola anche la colonna sonora costituita da brani per pianoforte, opere del compositore Micheal Nyman.
Avete presente quei capolavori che ogni tanto sfuggono? Ecco, questo film è esattamente questo. Ci era sfuggito, e grazie ad un sapiente consiglio,  abbiamo finalmente potuto metterci comode e godere di una piccola perla di vent’anni fa!
Un film raffinato e suggestivo, capace di esplorare l’animo e i sentimenti dello spettatore mentre ci si ritrova immersi in un ambiente lontano e totalmente selvaggio. Interpretazioni reali e capaci di coinvolgere e catturare anche solo con le pause e i silenzi significativi e di un certo spessore!
Una di quelle storie che fatte con l’anima parlano direttamente con l’anima stessa, il pianoforte  e la comunicazione che si instaura con esso è sublime, l’essenza del linguaggio per eccellenza, quello dello spirito. Una comunicazione che non cessa di esistere li dove le parole non arrivano, anzi si amplifica li dove arrivano le note e la musica. Se tra di voi ci sono amanti o persone che hanno apprezzato romanzi come Cime Tempestose di Bronte, non potrete che adorare quasi allo stesso modo questa storia, piena di poesia e di romanticismo che vanno in contrasto con l’ambientazione e i comportamenti mutevoli dei personaggi.
Inquadrature poetiche,  malinconiche e struggenti che contribuiscono a rendere il tutto molto forte, con un impatto emotivo di altissimo livello. Ve lo consigliamo…guardatelo col cuore in mano, assaporatelo nota dopo nota.



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martedì 8 gennaio 2013

QUELLO CHE SO SULL'AMORE

quello che so sull'amore
Iniziamo l’anno parlando di un film che sarà in uscita nelle nostre sale a partire dal 10 gennaio. Il film in questione si chiama Quello che so sull’amore, per la regia di Gabriele Muccino. Siamo sicure che proprio come noi, anche alle vostre orecchie sia arrivata qualche voce a riguardo di questa pellicola…ma andiamo con ordine. 
Il film vede protagonista George, un’affascinante ex calciatore professionista, che ha giocato in diverse squadre europee facendo un determinato percorso professionale, arrivando ad avere successo, soldi e “vita facile”. Ma la sua carriera così bella e promettente non ha avuto l’epilogo sognato, e così George, finito a giocare in una squadra più modesta, decide di tornare sui suoi passi e soprattutto di tornare dalla sua famiglia che con gli anni aveva distrutto.
Si rimette in carreggiata cercando di riconquistare la moglie e soprattutto la fiducia e l’affetto del figlio, proponendosi persino come allenatore della sua squadra di calcio. Il tutto provando a crescere una volta per tutte e  non farsi coinvolgere troppo da triangoli, pettegolezzi e pseudo tradimenti con le molteplici mamme di provincia, che non vanno di certo ad aiutare la sua delicata situazione. Colui che porta avanti il volto e la storia del protagonista è Gerard Butler, attore che negli anni ha dimostrato di essere valido tanto quanto attraente, collezionando pellicole di un certo spessore, e al suo fianco troviamo Dennis Quaid, Sean O’Bryan, James Tupper, Ritchie Montgomery.
Ma a deliziare anche gli occhi del pubblico maschile ci saranno diverse attrici piuttosto amate a partire da Jessica Biel, Uma Thurman, Catherine Zeta-Jones, Nicky Buggs e Judy Greer. Il film fin dalla sua uscita in Usa è stato preceduto e seguito da diverse critiche e polemiche che hanno un po’ contribuito a far dilagare il suo “insuccesso cinematografico” un po’ prematuro a detta nostra. 
Lo hanno classificato come banale, scontato e destinato a sparire nel giro di poco tempo e una serie di altre valutazioni che non hanno e stanno giovando alla carriera di Muccino, che ormai sembra essere abbastanza inserito nel difficoltoso ambiente hollywoodiano. Ma detto sinceramente tra noi…gli americani possono davvero arrovellarsi il diritto di smontare una commedia romantica e drammatica come potrebbe essere questa, dopo i diversi orrori made in Usa? 
No, anzi, noi siamo dell’idea che un pizzico di fiducia il film lo meriti, se non per il cast che lo rende già abbastanza allettante, potrebbe esserlo la garanzia della scia di film che Muccino è riuscito a sfornare negli anni passati, riuscendo a crearsi una certa buona nomea nel suo campo!
È una storia che racconta di conflitti interiori, di scelte e di valori importanti, di ricerche e naturalmente di sentimenti…a proposito, voi che cosa sapete sull’amore?



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