giovedì 22 marzo 2012

LOW-FI


Probabilmente l'avrete già capito, ci piace avere un occhio di riguardo per tutti quegli artisti che incontriamo, che non conoscevamo e che con il grande talento riescono a regalare al pubblico innumerevoli live, dove mostrano il loro reale talento. A tal proposito oggi vogliamo parlarvi di una band formatasi nel 2004, i Low-fi.
La band, composta dai gemelli Alessandro (Voce, Basso) e Adriano (chitarra) insieme a Fabio (Synth) e Giuseppe (batteria), propone sin dagli esordi una miscela di indie/electro-rock con un spiccata attitudine per la melodia. Nel 2006 arriva la collaborazione con Giuseppe Fontanella, loro produttore, non mancano poi i live ed importanti partecipazioni, come quelle alle compilation "26 Canzoni Per Peppino Impastato" (2008) e al tributo a Syd Barret "Clowns and Jugglers" (2009). Un anno dopo pubblicano con Octopus Records un EP contente cinque brani, che li porta a calcare i palchi italiani e a suonare oltre i confini del bel paese, come in Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Danimarca, Romania e Serbia.
Arriviamo quindi al 2012, a nostro parere un anno importante per la band, i Low-Fi infatti lo scorso Febbraio hanno pubblicato il loro primo LP, intitolato "What We Are Is Secret", frutto di quasi un anno di lavoro in sala impiegato per trovare una nuova identità e uno stile personale. L'album è stato registrato presso i K-lab Studio e masterizzato a Londra agli Swift Studio, che annovera importanti nomi come quello dei Klaxons. What We Are Is Secret, è “profondo, oscuro e malinconico, con un mix di paesaggi sonori elettronici valorizzato da chitarre taglienti e beat ossessivi, composizioni che ti portano indietro negli anni '80 suonando comunque contemporanee”. Adatto a tutti coloro che seguono la scena alternativa e che nelle loro librerie musicali non fanno mai mancare quel giusto mix di rock e musica elettronica.
Ad impreziosire questo lavoro infine c'è la collaborazione di alcuni artisti appartenenti alla scena electro europea: Schonwald, Din [a] Tod, Sexinspace e No More, con i quali è nata un'interessantissima Private Revolution.
Tra i dieci brani le nostre preferenze vanno sicuramente a Dead Disco Syndrome e Speed Control, siamo inoltre completamente rapite dalla title track, decisamente diversa rispetto alle altre più “movimentate”.
Vi lasciamo quindi con un prezioso consiglio, cliccate qui per visitare la loro pagina Facebook, dove troverete tutti gli altri link, regalatevi qualche minuto per ascoltare, anche dalla preview qui sotto, il loro ottimo lavoro ricco di personalità e se siete dei veri buongustai acquistate subito “What We Are Is Secret” su iTunes a questo link! ;)






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giovedì 15 marzo 2012

10 REGOLE PER FAR INNAMORARE

Ieri sera abbiamo avuto la piacevolissima opportunità di partecipare all'anteprima di un film che da domani, 16 marzo, sarà in tutte le sale italiane...10 Regole per far innamorare, per la regia di Cristiano Bortone!
Fin dal nostro arrivo davanti al Cinema Barberini, che ha ospitato l'evento, non abbiamo potuto far altro che notare le moltissime persone accorse per l'occasione, impazienti di entrare e sprofondare sulle comode poltrone per poter godere del film!
La storia è una commedia sentimentale che va a porre una luce, a volte anche ironica, su delle regole quasi canoniche sull’innamoramento e l’amore in generale. La pellicola vede protagonista Marco (Guglielmo Scilla alias Willwoosh) un giovane ragazzo che,  mosso dal desiderio di realizzare il suo sogno e di sentirsi realizzato,  lascia la facoltà di astrofisica per dedicarsi al lavoro che ama di maestro d’asilo. Marco quasi improvvisamente viene travolto da una nuova ondata di sentimenti quando incontra casualmente Stefania (Enrica Pintore), una giovane ragazza neolaureata, della quale si innamora a prima vista.  A complicare e rendere interessante tutta la questione è l’entrata in scena del padre di Marco, Renato (Vincenzo Salemme), un chirurgo plastico che trovatosi a Roma per lavoro cerca di instaurare nuovamente un rapporto con suo figlio dopo la separazione avvenuta con la moglie a causa delle sue troppe scappatelle e del suo essere un vero e proprio Casanova.
Proprio questo suo animo e questo modo di comportarsi da sempre con le donne fa sentire il padre in dovere di intromettersi ed aiutare il figlio a conquistare la sua amata con delle tecniche cosiddette esatte e scientifiche, le 10 regole appunto per far innamorare!
Ad affiancare il padre in questa impresa di conquista per Marco ci sono i suoi tre simpatici coinquilini, Mary, Paolo e Ivan,  (Fatima Trotta, Pietro Masotti, Piero Cardano) che insieme mettono su un vero e proprio piano di conoscenza e attacco nei confronti di Stefania. La messa in atto delle “regole” però non fa altro che svelare quanto sia in realtà controproducente per Marco la tattica della conquista studiata a tavolino, ed a complicare la sua situazione c’è la presenza di un altro ragazzo, Ettore (Giulio Berruti), che è anch’esso interessato a Stefania che sembra a suo confronto avere sempre più carte in tavola per conquistarla e farla sua. La situazione non fa altro che precipitare a volte anche con siparietti davvero esilaranti fino alla quasi ovvia conclusione romantica a lieto fine!
Potremmo incominciare col dire che nessuno di noi si sarebbe di certo aspettato di trovare davanti a se un film d’autore o un intramontabile colossal, ma non per questo un film non apprezzabile per le tante sfaccettature e sfumature che lo hanno reso più che godibile.
Avete presente le classiche americanate dove ci sono le storie romantiche e dove i protagonisti non fanno altro che incontrarsi e scontrarsi per tutto il tempo per poi arrivare alla fine a stare insieme? Bene, ci andiamo molto vicino con questo film, e la sola ed unica differenza sostanziale è il paese di produzione e  provenienza della pellicola. Non vediamo perché questo film italiano non dovrebbe entrare, seppure anche solo per la sua facilità di lettura, nella classifica di buone commedie romantiche alle quali attingere in diversi momenti della vita! Una struttura lineare che lascia comunque qualcosa allo spettatore senza chieder null’altro che un po’ di tempo…anche per riflettere, è basato tutto sui sentimenti, dove si gioca spesso sull’altalenanza tra la teoria e la pratica. Una storia semplice che spesso cade in luoghi comuni che però invece di trasformare il film in un minestrone già visto troppe volte lo rendono invece una pellicola di buon livello. Un ottima prova per Guglielmo Scilla al quale va il merito di aver interpretato con una disarmante semplicità un ruolo che spesso e volentieri si adatta e incarna la stragrande maggioranza delle persone, un po’ timide e impacciate, che vedono l’amore ancora con un’ottica più romantica, meno materialista e calcolatrice, un amore che vince per la sua sincerità e veridicità non per espedienti di cattedra! Prova altrettanto superata per gli altri interpreti come Vincenzo Salemme che oltre a mettere un po’ di pepe e di sana comicità,  insieme a Guglielmo, da corpo ad un rapporto anche tra padre e figlio, in contraddizione non solo con il concetto di per se di amore ma anche dell’idea e le aspettative future di un genitore per la vita in confronto poi alla realtà dei fatti e dei sogni e ambizioni dei figli.
Il cast al completo risulta essere ben assortito e amalgamato e sicuramente all’altezza della situazione, dove persino un ruolo come quello dello “stronzo” interpretato da Giulio Berruti  si palesa decisamente riuscito ed interpretato egregiamente! In fondo il film non fa altro che sottolineare un concetto chiave, quanto in realtà sia inutile andare incontro a stratagemmi, regole e trame ben precise per poter conquistare una persona, e quanto in realtà basterebbe mostrarsi per quello che si è senza porsi dei limiti e imporsi comportamenti in serie pur di trovare la cosiddetta “anima gemella”! Come dice alla fine del film la voce di Marco, ogni uomo alla fine trova la sua anima gemella e viceversa, quindi basterebbe quel poco di pazienza e attenzione nel non farsi scappare chi veramente ci fa battere il cuore per trovare la giusta via di felicità e stabilità sentimentale!
Fresco, vivace, ironico, realistico, semplice, attuale, un po’ romanzato forse e reso più facile di quanto in realtà non sia l’amore, un pò come una favola dal facile e dolce retrogusto…ma dopotutto non è quello che un po’ tutti, diciamocelo, sognano? :D
Vi consigliamo di andare a sedervi comodi in qualche sala di cinema e vedere il film, ovunque voi vi troviate, e non perché debba essere un fattore di moda visto il personaggio principale diventato un vero e proprio punto di riferimento per un intera generazione del web, ma perché a volte anche le cose semplici hanno in fondo un grande valore!
Alcune foto qui ;)

Ps: Per chi come noi avrà l’accortezza di metterci un po’ di attenzione durante la visione non vi dovrà poi essere così difficile trovare e riconoscere qualcosa di molto familiare…noi vi diciamo solo un nome The Electric Diorama…il resto lo lasciamo scoprire a voi!




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mercoledì 14 marzo 2012

LIVE REPORT: WATH WE LEFT BEHIND, THE RED CARPET, THE ANTHEM, THE ELECTRIC DIORAMA @ Blackout a Roma 10/03/12

Sabato scorso il Blackout, locale di Roma a noi ormai molto familiare, ha ospitato una serata che non potevamo assolutamente perdere!
Arrivate sul posto scopriamo che ad attendere l’apertura del locale c’era già un gruppo abbastanza gremito di gente, che come noi, era impaziente di entrare un po’ per lo show che si sarebbe prospettato, e un po’ per le temperature poco primaverili della serata e la cosiddetta presenza velata di “giannetta” alias vento freddo :P
Ad aprire le danze della serata sono stati gli What We Left Behind, una band francese composta da cinque giovani ragazzi, che hanno scaldato gli animi conquistando a suon di note la maggior parte dei presenti! Hanno eseguito canzoni forti dalle sonorità ben costruite, l’impatto è stato a tratti impetuoso ed energico e perché no anche accattivante! I francesi ci hanno lasciato con una gradevole sensazione di essere entrate davvero nel vivo della serata, che non ha fatto altro che evolversi e crescere con le esibizioni delle band successive. I Red Carpet sono stata la seconda band a prendere possesso della scena e, contrariamente alla band francese, non erano propriamente nuovi alle nostre orecchie, infatti l’anno scorso abbiamo già assistito ad un loro live e sabato li abbiamo ritrovati e riascoltati con molto piacere!
Hanno trascinato il pubblico con i loro pezzi dai suoni decisi e potenti proponendo ancora una volta un’ottima esibizione, decisamente riuscita non solo grazie alla forte carica, anche un po’ elettrica delle tracce, ma anche per loro buona coordinazione sul palco! Promossi a pieni voti insomma, e speriamo ovviamente di poterli rivedere al più presto!
Come terzi ma non ultimi della serata si sono esibiti i The Anthem, altra nostra “vecchia” conoscenza in fatto di live! I ragazzi, nonostante fossero reduci da un tour che li ha visti protagonisti con diverse date in Europa, non si sono di certo risparmiati portando a compimento un grande show per il pubblico della Capitale! Proprio la serata di sabato ha segnato per loro tanto quanto per tutti i fan un punto di svolta…è infatti uscito finalmente l’attesissimo disco High Five che potrete trovare e comprare su I-Tunes.
Sarà stata l’euforia di uno di quei giorni importanti da segnare sul calendario, l’energia della chiusura di un estenuante ma soddisfacente tour,  la potenza e la magia che hanno di per se le canzoni di High Five, la naturalezza e l’affiatamento artistico che fa piacere vedere in una band su un palco? Non sapremmo dirlo e definirlo con certezza…ma ogni volta è un vero piacere assistere e asoltare chi fa musica con  il cuore, si vede e si sente soprattutto!
Nonostante una voce un po’ più sottotono del solito sono riusciti ad “esplodere” comunque, non possiamo che complimentarci nuovamente con loro per averci regalato un’altra bella serata!
A concludere lo spettacolo non potevano che esserci i The Electric Diorama, un po’ come le ciliegine sulla torta per intenderci! Su di loro che dire…hanno sempre quella marcia in più che li contraddistingue di continuo e in ogni modo e ad ogni live!
Ci sono sembrati fin da subito in gran forma e piuttosto euforici e pronti per calcare il palco di Roma dal qualche mancavano da un po’ di tempo! Hanno fatto un mix di vecchi e ormai intramontabili successi e “tormentoni” che fa sempre piacere riascoltare, specialmente in versione live, e canzoni più recenti, fino al nuovo singolo Goon, uscito da poco, una piccola perla che anticipa l’album che potrete scaricare gratuitamente da questo link.Ogni volta con i loro live proviamo la stessa sensazione…un po’ come quando dopo un lungo viaggio si torna finalmente a casa!
Tutte queste band di per se alla fine hanno in comune la passione per la musica, che non solo li unisce ma unisce un po’ anche tutti noi! Non potevamo che scegliere modo migliore di passare il sabato sera, e come nostro solito vi lasciamo ai video della serata che riassumono un po’ lo spettacolo al quale abbiamo assistito!

Potete trovare tutte le info e date delle band nelle loro pagine facebook!







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venerdì 9 marzo 2012

REWIND: LA MUMMIA

La nostra rubrica del rewind oggi ospiterà un film del lontano 1999, diretto da Stephen Sommers…La Mummia!
Vi sarà capitato sicuramente durante tutti questi anni di vederlo anche solo una volta o di averne almeno sentito parlare, visti anche i due seguiti e il successo ottenuto fin da subito!Già il titolo in se riassume gran parte delle argomentazioni trattate nel film, ma come spesso capita, non bisogna fidarsi esattamente della prima impressione, infatti la storia oltre a subire diversi colpi di scena, arricchita da molti effetti speciali, sarà condita anche da momenti di sottile ironia e quel giusto divertimento velato, che magari nessuno si aspetta di trovare in un film del genere!
Ciò che vediamo evolversi è la storia magistralmente rivisitata da Sommers di uno dei grandi classici della Universal diretto da Freund e datato 1932, un vero e proprio cult del cinema internazionale! Ci si ritrova subito catapultati nel 1290 a. C. in Egitto, dove un sacerdote di nome Imotep instaura una relazione con la compagna del faraone Seti I, Anck-su-Namun. I due,  scoperti dallo stesso faraone,  lo uccidono e la stessa Anck-su-Namun si suicida con la certezza che il suo amato Imhotep l’avrebbe riportata in vita.
Imhotep per compiere il rito di resurrezione porta la sua amata ad  Hamunaptra, la città dei morti, dove però non riesce nel suo intento, viene scoperto e per il sacrilegio compiuto viene maledetto con un Hom Dai, un rituale che lo costringe a mantenere la sua condanna in eterno. Il suo risveglio, visti i poteri, causerebbe la distruzione della Terra.
Subito dopo il prologo, che ci porta in ambientazioni affascinanti, si fa un balzo nel tempo fino al 1923 dove al Cairo, una giovane bibliotecaria, Evelyn  insieme al suo ficcanaso e impacciato fratello,  Jonathan,  vengono in possesso di una chiave misteriosa e una mappa di Hamunaptra appartenente ad un americano, Rick O’Connell che è in prigione e in procinto di essere impiccato. I tre fanno un patto, Evelyn e Jonathan salveranno la vita a Rick e in cambio lui li porterà nella città dei morti. Durante il tragitto si imbattono in un gruppo di cacciatori e profanatori di grandi tesori che proprio come loro stanno cercando di raggiungere Hamunaptra non senza difficoltà di vario genere, tra queste una volta giunti nel suggestivo posto, lo scontro con i Medjai che li avvertono del male e del pericolo imminente.
Cominciano così in separata sede degli scavi che portano alla luce un sarcofago da una parte e una statua con dei vasi canopi e il libro dei morti dall’altra. Evelyn presa dalla curiosità prende il libro dei morti con se e recitando i versi che si credevano innocui risveglia invece Imhotep, scatenando le dieci piaghe d’Egitto. Cavallette e scarabei cominciano a decimare la maggior parte di loro ma ad incutere più terrore c’è il risveglio della mummia di Imhotep che ora è in cerca di una completa rigenerazione che otterrà uccidendo tutti coloro che avevano partecipato all’apertura dei vasi canopi. L’unica cosa che potrebbe riportare alla normalità il mondo è il libro di Amun-Ra che arresterebbe l’immortalità di Imhotep e l’avanzata della sua forza. Evelyn viene rapita per essere sacrificata per far resuscitare Anck-su-Namun proprio mentre tentano la fuga.  Ritornano tutti ad Hamunaptra per cercare di salvare Evelyn e di evitare che il peggio si abbatta sull’umanità, non senza ovviamente l’affrontare le diverse peripezie e battaglie. Riescono a liberare Evelyn e a sovvertire l’ordine delle cose proprio grazie al libro di Amun-Ra che trasforma Imhotep in un mortale. Rick ne approfitta per trafiggerlo e lasciarlo andare in un baratro di anime che lo tirano nel mondo dei morti.
Finito il combattimento sono tutti costretti a scappare fuori il più lontano possibile dalla struttura che crolla e si ritrovano a veder scomparire sotto i loro occhi l’intera città di Hamunaptra risucchiata dalle sabbie.  Conclusasi la loro avventura si trovano a far ritorno a casa e a metter un lieto fine alla storia c’è l’amore palesemente sbocciato tra i protagonisti Evelyn e Rick. In conclusione può dirsi un film che ha finalmente dopo tanti anni di mancanze, riportato alla luce un genere avventuroso davvero ben orchestrato e strutturato! A renderlo un film degno di nota sono inoltre anche gli attori in perfetto sincrono tra loro, ognuno adatto al ruolo, a partire da Brendan Fraser, Arnold Vosloo, Rachel Weisz, John Hannah, Kevin J. O’Connor, Jonathan Hyde!
Un mix perfetto di paura, mistero, storia, archeologia, effetti speciali, luoghi comuni, leggende, luoghi mitologici, e personaggi che hanno in qualche modo reso la storia davvero un piccolo capolavoro. Una storia che non sarebbe di certo stata la stessa senza le molte allusioni e citazioni divertenti incastonate tra i millenni di antichità e sabbia!
Semmai vi fosse sfuggito correte a vederlo e fatevi conquistare da questa conturbante ed a tratti esilarante e irresistibile storia che sembra quasi resistere allo scorrere inesorabile del tempo…dopotutto la magia e il fascino dell’Egitto non tramontano mai…

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lunedì 5 marzo 2012

LIVE REPORT: KASABIAN @ ATLANTICO ROMA 24-02-2012


Bene, con un po' di ritardo è finalmente arrivato il momento di mostrarvi le immagini di uno dei concerti più attesi della stagione, quello dei Kasabian!
Ovviamente tra le date italiane abbiamo deciso di assistere a quella tenutasi il 24 Febbraio all'Atlantico di Roma, praticamente una nostra seconda casa.
Considerate le molteplici opinioni che vedevano i Kasabian come band migliore della prima giornata dell'IDay, tenutosi a Bologna lo scorso Settembre, questa volta non potevamo di certo perderli, anche perché, diciamocelo, ancora rimpiangiamo quei giorni bolognesi.
Il sold out era tutto per loro, anzi, ascoltando i pareri del pubblico presente se fosse arrivato solamente Sergio Pizzorno non sarebbe cambiato molto, origini italiane o no la stima per lui era quasi tangibile e a dire il vero ci sta tutta ;)
La scaletta, sedici brani in tutto, come accade ormai sempre più spesso non ha trascurato nessuno dei quattro album pubblicati dal 2004, quindi Kasabian, seguito da Empire, West Ryder Pauper Lunatic Asylum e l'ultimo, uscito lo scorso anno, Velociraptor!.
Rock ed elettronica, due generi che i Kasabian hanno saputo conciliare in modo incredibile, ne sono testimoni tutti i presenti che per le due ore di live non hanno mai smesso di muoversi e ballare. Impeccabili, dobbiamo ammettere che si ci aspettavamo una buona performance, ma non a questi livelli, possono piacere o no, ma è indubbia la loro bravura come performers. Per non parlare dell'accoppiata Sergio Pizzorno - Tom Meighan, i due, molto spesso complici, hanno saputo conquistare i presenti da subito. Il cantante in particolare, agevolato dal solo uso del microfono, non è mai stato fermo un attimo, difficile restare indifferenti davanti a lui.
Sebbene tutto il live sia stato incredibile, probabilmente non dimenticheremo mai l'encore, mai visto l'Atlantico in quelle condizioni, soprattutto durante Switchblade Smiles e 
Vlad The Impaler!
Come ci è capitato di fare ultimamente, avendo ottenuto una buona posizione abbiamo deciso di riprendere quasi tutto il concerto, o almeno quello che i nostri arti superiori ci hanno permesso di fare XD. Non c'è niente di meglio di un video per raccontare una serata, quindi, senza tanti giri di parole, lasciamo a voi l'arduo compito di giudicare questi talentuosi ragazzi inglesi! :)






















































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venerdì 2 marzo 2012

REWIND: LIKE A VIRGIN


Dopo l'annuncio del Madonna World Tour, che farà tappa in Italia a Milano e a Firenze rispettivamente il 14 e 16 Giugno, abbiamo deciso di dedicare questo Rewind alla regina del pop Madonna! :D
Considerata tutta la sua discografia, il nostro primo Rewind su di lei non poteva che non essere il secondo album pubblicato dalla cantante statunitense...si, stiamo parlando proprio di Like A Virgin.
L'album, uscito nel 1984, fu prodotto da Nile Rodgers, il quale coinvolse nella lavorazione del disco anche Bernie Ewards e Tony Thompson degli Chic, band fondata dallo stesso Rodgers.
A onor del vero bisogna dire che Madonna ha ricevuto un grandissimo aiuto nella scrittura dei testi da diverse persone, primo tra tutti Stephen Bray, insieme a Peter Brown, Robert Rans, Miles Gregory, Billy Steinberg, Tom Kelly, Peggy Stanziale e Andrea La Russo.
Il successo è stato mondiale, le vendite registrano oltre i 20 milioni di copie, metà dei quali solo negli Stati Uniti dove si è stazionato al primo posto di Billboard per 89 settimana. Risultato migliore è stato raggiunto nel Regno Unito, dove ha dominato per ben 152 settimane, ma non sono le uniche vette ottenute, infatti figurano anche paesi come Germania, Italia, Olanda e Spagna. Grazie a Like A Virgin Madonna ricevette la sua prima nomination agli American Music Awards nel 1985.
La tracklist del LP, abbastanza varia in quanto comprende sia pezzi ballabili che più lenti, contiene i grandi successi Like A Virgin e Material Girl, insieme a Angel, Over And Over, Love Don't Live Here Anymore, Dress You Up, Shoo-Bee-Doo, Pretender e Stay. Nel 1985 l'album viene ristampato per il mercato europeo con una novità, il pezzo Into The Groove. Infine, in occasione del Drowned World Tour, nel 2001 è stata pubblicata una nuova edizione contente due brani in più, ovvero i celebri Like A Virgin e Material Girl entrambi in extended dance remix.
Il successo di Madonna fu sicuramente determinato anche da look adottato, decisamente provocante e provocatorio, con quel mix tra sacro e profano che tanto fece parlare all'epoca, tant'è che tutt'ora moltissime sono le immagini e le imitazioni della cantante con il suo abito da sposa. Come non dimenticare la performance agli MTV Video Music Awards del 1984? Ed è proprio con il video di questa esibizione che vi vogliamo lasciare oggi.



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