venerdì 21 dicembre 2012

LES MISÉRABLES - I MISERABILI

i miserabili
Il 31 gennaio del 2013 uscirà finalmente anche nelle nostre sale un film che si prospetta fin da ora essere davvero la fine del mondo…Les Misérables, diretto da Tom Hooper, già premio Oscar per Il Discorso del Re!
Il film è tratto interamente dal musical scritto nel 1980 da Claude Michel Shönberg e Alain Boublil, che a loro volta hanno preso  ispirazione dal famoso e amato romanzo di Victor Hugo.
Come molti di voi già sapranno la trama si snoda principalmente attorno alle vicende che coinvolgono gli strati più bassi e popolari della popolazione, per l’appunto i miserabili, della Parigi dell’1800 in pieno sconvolgimento sociale e politico, in condizioni di miseria, disperazioni e redenzione.
Due sono i personaggi principali che danno maggior corpo a tutta la storia, ovvero, Fantine, che è il personaggio più drammatico e tragico che si sacrifica fino all’umiliazione per poter crescere la propria figlia, e Jean Valjean che tenta di fuggire dal suo passato che continua a perseguitarlo, percorrendo un percorso di redenzione cercando di aiutare Fantine e sua figlia Cosette.
Di per se l’opera letteraria e teatrale è già immensa e in questo film sembra proprio che il suo infinito spessore non venga affatto sottovalutato!
A dare un volto e soprattutto una voce forte e chiara, da applausi, ai personaggi principali troviamo due attori incredibilmente amati dal pubblico e dalle molteplici sfaccettature artistiche di elevato livello, Hugh Jackman e Anne Hathway che adorerete ancor più dopo questa pellicola!
Ma ad affiancare i due interpreti principali ve ne sono tanti altri che non hanno nulla da invidiare e che rendono il cast al completo un vero gioiello cinematografico, Russel Crowe, Amanda Seyfried, Sacha Baron Cohen, Eddie Redmayne e Helena Bonham Carter.
Dunque non ci resta che lasciarvi con qualche minuto di trailer, sperando insieme a voi che l’attesa non sia poi così lunga. Godetevi quello che sarà uno dei film che apriranno al meglio il nostro 2013!
Destino, sogno, amore, libertà, speranza, lotta, un passato ed un domani...schhhh mettetevi comodi, inizia lo spettacolo...



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venerdì 14 dicembre 2012

I 2 SOLITI IDIOTI

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Non manca poi molto a Natale e come accade quasi ogni anno durante questo periodo si accavallano diverse grandi uscite cinematografiche e altre che nel corso del tempo sono entrate a far parte del grande calderone dei cinepanettoni.
Uno di questi sarà proprio I 2 Soliti Idioti, che uscirà il 20 dicembre per la regia di Enrico Lando, e che si presenta già come il degno sequel del primo successo cinematografico di Biggio e Mandelli e dei loro personaggi. Ormai, tutti o quasi sentendo i Soliti Idioti, sanno già di cosa stiamo parlando e questo perché le poliedriche e discutibili personalità che Fabrizio e Francesco sono stati in grado di interpretare, nell’innovativa e intelligente serie tv su Mtv, sono diventati dei veri e propri idoli per molti, al punto da spingerli a replicare il grande successo anche sul grande schermo!
In questa pellicola ritroviamo due dei personaggi più amati e controversi di tutto il loro repertorio, Ruggero De Ceglie e suo figlio Gianluca che ignaro dei problemi del padre si sta preparando per il suo matrimonio con Fabiana. Ruggero, a causa della crisi e delle diverse difficoltà economiche con il suo impero dei wustel, cerca di sfuggire a tutti i costi dalle ispezioni della guardia di finanza e dalle tasse, ricorrendo a qualsiasi mezzo a sua disposizione. Arrivando addirittura a pensare di volersi appropriare del capitale di Fabiana e di suo padre per evitare la bancarotta.
E proprio come nel primo episodio, Ruggero coinvolge suo figlio Gianluca in una specie di viaggio che si scopre poi essere una vera e propria fuga da una gang di malavitosi russi!
Insomma da come potete bene vedere a grandi linee non mancheranno ne i colpi di scena ne tanto meno momenti divertenti e al limite delle decenza ed incontri ed incursioni di altri amati personaggi! Riusciranno a salvarsi e continuare le loro vite?
Questo non ve lo possiamo svelare di certo ma possiamo assicurare che per chi si è divertito con il primo film e con la serie tv non potrà farsi mancare questa pellicola all’appello! Oltre a strappare un grande sorriso e qualche tormentone entrato ormai nella quotidianità di tante persone, questi personaggi lasciano trasparire molti vizi e virtù italiane, facendone nell’insieme un grande specchio sociale, sul quale talvolta dovremmo anche un po’ riflettere! 
Accanto ai protagonisti, Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio appunto, ci saranno Teo Teocoli, Gian Marco Tognazzi, Miriam Giovannelli, Rosita Celentano e Silvia Cohen. Con la collaborazione speciale musicale dei Club Dogo con “Minchia Boh”!
La comicità irriverente senza mezzi toni e il linguaggio piuttosto colorito alleggeriranno le giornate pre-festive! Dunque carissimi bruchi, che aspettate che vi vengano a prendere i puffi in groppa ai mini pony per andare al cinema?? Dai cazzo!!! :D



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martedì 4 dicembre 2012

INTERVISTA AGLI ZEPHIRO!

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Vi ricordate quando tempo fa vi parlammo degli Zephiro in questo articolo? Bene! Siamo più che liete di presentarvi un interessante approfondimento su di loro e sulla loro musica con questa splendida intervista! 
Godetevela ed assaporate ogni domanda, ne vale la pena!


Come e da cosa vi è venuta l’ispirazione per il nome Zephiro?
Mi venne in mente mentre stavo guidando, la guida può ispirare parecchio soprattutto quando i percorsi sono automatici ed una parte della mente viaggia in parallelo alla tua macchina. Zephiro suonava bene e poi è il nome di un vento, del vento che annuncia la primavera, metaforicamente che porta novità. Speriamo di essere stati e di essere in futuro all’altezza del nome. Ce la mettiamo tutta. La scelta del nome della band ebbe per me lo stesso processo che c’è nella scelta di una parola di un testo… prima deve suonare bene ed in secondo luogo ma non da meno avere un bel significato.
Anche se con alcune variazioni di formazione nel corso del tempo siete insieme da dieci anni, come è cresciuto e si è evoluto il vostro rapporto? Come è cambiata rispetto agli inizi la vostra carriera?
Il 19 dicembre festeggiamo 10 anni, in quel giorno del 2002 nacque la band e per nascita io intendo il primo live, anche se il nome fu scelto prima ma questo atto lo associo più ad una fecondazione che ad una nascita. Il nostro rapporto si è evoluto eccome, anche il mio rapporto con la vita si è evoluto grazie agli attuali membri e agli ex membri, primo tra tutti l’ex-bassista Giacomo Citro con cui ho condiviso almeno 250 live e svariate esperienze di vita, prima tra tutte lo Zephiro Japan Tour 2010 che ci fece trasferire a Tokyo per 3 mesi e fare un tour di 37 date. Indimenticabile. Adesso tutto quello che mi hanno dato gli ex-membri per migliorarmi lo sto rimettendo in gioco con l’attuale cantante/bassista Claudio Desideri con cui sto dando degnissima continuità da 2 anni. Il frutto di ciò è un mini-tour a New York e il nuovo EP “Kawaita me”. Ne siamo soddisfatti e lo consideriamo l’inizio di un nuovo viaggio.
Parlando di carriera e di eventi ai quali avete partecipato, quale momento ricordate con più piacere? C’è un episodio al quale siete rimasti particolarmente legati?
Ce ne sono veramente tanti, ad esempio il vedere ragazzi giapponesi cantare in italiano durante i nostri live a Tokyo. Invece professionalmente parlando ad esempio ricordiamo la nostra apertura al concerto di Carl Palmer, il mitico batterista degli Emerson, Lake and Palmer. Ci colpì la sua umiltà ed attitudine a confrontarsi con noi, con sorrisi e consigli.
Com’è stato il lavoro che vi ha portato alla realizzazione del vostro primo disco? Quali e quante differenze ci sono state rispetto alla produzione del secondo?
Ogni album ha una lunga storia e dei travagli dietro, un album non sarebbe tale se non fosse difficile arrangiarlo, registrarlo e produrlo. Il primo nostro lavoro ufficiale del 2006 “Immagina un giorno” è il sunto di 4 anni di live e composizioni, ed è rappresentativo di quel periodo in cui eravamo più seguaci del progressive e ancora ricercatori assidui delle nostre strade. Con i vari cambi di formazione ed anche la mia evoluzione artistica, siamo approdati al secondo lavoro “Kawaita me” che è senza dubbio più vicino alla vecchia new wave ed alla rivisitazione che se ne sta facendo in questi ultimi 5 anni (vedi white lies, mew, klaxons, etc..)
A giudicare dal grande numero di live che avete all’attivo, quanto è importante per voi continuare a portare avanti il vostro progetto e la vostra musica? Cos’è che vi da la carica giusta per affrontare di volta in volta tour e nuove sfide?
Personalmente la carica me la da il continuo inseguire la composizione della canzone perfetta che ovviamente non esiste! Ma il solo cercare di tenderci verso anche lontanamente mi da la benzina per andare avanti. Ma cosa si intende per canzone perfetta? Per me è quella canzone che ti fa venire la pelle d’oca o che ti ricorda qualcosa di indimenticabile. Poi ovviamente grazie alla nostra musica abbiamo visitato paesi esteri non da turisti ma da musicisti e questo è già sufficiente per fare sempre meglio e visitarne di nuovi per aprire le nostre menti e il nostro spirito a nuove culture, nuovi modi di affrontare la vita, nuove attitudini. Sono dell’opinione che se non si viaggia sia mentalmente che/o fisicamente non si possa comunicare più di tanto.
Avete notato delle differenze o delle particolari caratteristiche nel suonare in diverse parti del mondo? Avete delle esperienze curiose, simpatiche o divertenti da raccontarci?
Vado a braccio, in Giappone a volte capitavano dei fan con magliette del Milan o della Juve, ma che centrava con noi??… a Tokyo c’era una ragazza credo di 16 anni che venne a quasi tutti i live sempre accompagnata dal padre (povero papà…ci avra odiato?) …a New York vigeva il prendo lo strumento , salgo sul palco e suono. Easy going ovunque e in ogni momento a partire dal pubblico ai gestori e alle altre band… in Francia a Montplellier nel quartiere arabo odore avvolgente di kebab, pubblico scatenato che danza su canzoni che non conosceva assolutamente (le nostre)… non dimentichiamo l’Italia con fan fidelizzati da lungo tempo che ci vogliono bene e ci seguono. Ricambiamo.
Quante soddisfazioni o delusioni vi hanno lasciato i vari tour all’estero e in Italia?
Fortunatamente delusioni non tante, il nostro approccio positivo al live a al prelive ci ha evitato potenziali polemiche che spesso avvengono di fronte alla disorganizzazione di alcuni eventi. Le soddisfazioni sono infinite e indelebili, nel nostro piccolo quello che abbiamo fatto non ce lo toglie nessuno, è dentro di noi e ci aiuterà sempre. E’ una buona base di lancio per noi stessi.
Da cosa è sorta la scelta di cantare unicamente in italiano? Ed esportando la vostra musica anche in altri Paesi come è stato l’impatto di questa vostra preferenza?
La scelta è stata obbligata visto che nessuno di noi aveva la padronanza sufficiente dell’inglese per poter scrivere dei testi con un minimo di valore artistico. Io pur parlando inglese non mi sento tuttora sufficientemente a mio agio nel comunicare le mie mille sfumature che solo l’italiano mi permette. La nostra lingua all’estero è vista come esotica, come per noi può essere il portoghese o lo spagnolo. Sicuramente desta curiosità e la barriera di non capirne il significato non sembra essere tale ma piuttosto uno stimolo alla percezione. Bellissimo.
Com’è nata l’ispirazione di esplorare nuove lingue nei testi delle vostre canzoni? E che evoluzione ha avuto questa idea? Vi ha divertito al punto da spingervi a pensare di poterlo rifare anche in futuro?
La scelta di adattare i brani dall’italiano al giapponese (ne abbiamo ben 3 che sono “Taiyo no aru basho”, “Kage” e “Kawaita me”) è stata possibile solo grazie al mio amico e artista Daisuke Ninomya  che è entrato in sintonia con la nostra musica e senza arrivare a fare traduzioni letterali che sarebbero state prive di buona metrica e melodia, ha dato una evoluzione ai nostri brani. Il risultato lo lasciamo giudicare a voi e ai numerosi nostri fan giapponesi che già da 2 mesi possono ascoltare i nuovi 2 brani nella loro lingua sul nostro myspace. Personalmente colgo l’occasione per ringraziare Daisuke perché ci ha privilegiato della sua arte. Non è poco.
-Che rapporto avete con i vostri fan e con il pubblico in generale?
Molto stretto, essendo indie ce lo possiamo permettere e non vedo perché non godere di questo scambio di opinioni, emozioni, critiche, suggerimenti e richieste.
Cosa potete dirci riguardo ai vostri prossimi progetti futuri? News?
Per ora stiamo promuovendo nei modi più disparati l’EP “Kawaita me” che ha segnato per noi uno nuovo punto di partenza. Come accennavo prima restiamo a tutti gli effetti una band indie e quindi come tale accettiamo di buon grado lo spazio che blog come il vostro ci danno per comunicare potenzialmente al mondo… Nel pratico stiamo cercando di organizzare e prepararci il nostro terzo tour in terra nipponica. Sicuramente la composizione di nuovi brani, ci sentiamo produttivi ultimamente. Grazie ai lettori per essere arrivati a leggere fino qui. A presto e buona musica.



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mercoledì 28 novembre 2012

THE ORANGES - SCUSA, MI PIACE TUO PADRE


Scusa, mi piace tuo padre è il titolo di un film che uscirà in Italia il 6 dicembre, ma contrariamente a quanto si possa pensare non è una di quelle pellicole per adolescenti scritte e prodotte da personaggi come Moccia&Co.
Bensì è una commedia drammatica e romantica diretta da Julian Farino che vedrà tornare sul grande schermo uno dei volti più amati e controversi delle serie tv, Dottor House ovvero Hugh Laurie, che riesce ad uscire dal ruolo del cinico e geniale dottore per passare ad un altro ruolo divertente e discutibile! Ad affiancare Hugh troviamo altri due giovani volti molto amati, Adam Brody, Leighton Meester, e a seguire Catherine Keener, Boyd Holbrook, Alia Shawkat, Oliver PlattAllison Janney, Tim Guinee!
La storia prende vita nel New Jersey, nel tranquillo sobborgo di Orange Drive dove vivono due famiglie i Walling, David e Paige e gli Ostroff, Terry e Cathy. Sono intimi vicini di casa da ormai moltissimi anni e la loro vita pacifica viene sconvolta quando Nina, figlia degli Ostroff, per Natale torna a casa dopo un’assenza di cinque anni. Tra Nina e Toby, figlio dei Walling c’è un certo feeling che si rivela essere però solo un intramezzo per la vera storia che nasce tra la stessa Nina e David, il padre di Toby, il capofamiglia Walling!
L’inizio della loro frequentazione e della loro stramba relazione viene accompagnato da uno sconvolgimento di entrambi gli equilibri delle famiglie, costringendo ogni componente a rivalutare se stesso, il proprio ruolo e gli effetti inaspettati ed esilaranti che questo cambiamento porta per tutti. Il film tratta dunque un tema scottante che sembra non essere poi così lontano dalla realtà odierna. La relazione sentimentale presa in considerazione vede l’unione di due generazioni molto lontane tra loro,  una cosa di certo non tanto comune ma che comunque proprio come nel film accade…
Quando si dice che l’amore non ha età…in questo caso essendo una trasgressiva commedia possiamo permetterci di assecondare il detto ed esserne d’accordo, ma nella vita reale…bhè è piuttosto difficile poterlo affermare con la stessa fermezza e simpatia. L’amore l’età ce l’ha eccome e come per tutte le cose i numeri a volte contano più del trasporto e delle sensazioni ;)
Dunque in conclusione non fatevi ingannare dal titolo perché la commedia si prospetta essere davvero spassosa ed esilarante!



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martedì 20 novembre 2012

END OF WATCH - TOLLERANZA ZERO


Tra qualche giorno, ad essere precisi il 22 novembre, arriverà anche sui nostri schermi End of Watch-Tolleranza Zero per la regia di David Ayer, un nome noto a molti legato a grandi successi come Fast &Furious e S.W.A.T.
Il film già uscito negli Usa ha riscontrato buoni consensi da parte di pubblico e critica ed è stato presentato inoltre anche a diversi concorsi come BFI London Film Festival.
La storia vede protagonisti Brian Taylor e Mike Zavala, due valorosi poliziotti in servizio a South Central Los Angeles che oltre a svolgere in maniera impeccabile il loro lavoro giurando di servire e proteggere sempre il loro Paese, affrontano ogni giorno il rischio che porta nelle loro vite il loro lavoro. Tra i due si instaura un bel legame, molto profondo e genuino che va al di là del solo rapporto lavorativo, che li porta a procedere con le loro indagini come se fossero una sola “macchina”, coscienti per altro che ogni giorno potrebbe anche essere l’ultimo. I due agenti lottano fianco a fianco contro la criminalità organizzata, riescono a mettere a disagio le bande di spacciatori e i potenti cartelli dei narcotrafficanti, diventando a loro volta bersagli!
La pellicola vede tra i protagonisti il versatile ed eclettico Jake Gyllenhaal che dimostra di essere perfettamente in grado di passare da un ruolo all’altro con una strabiliante facilità, interpretando un duro poliziotto in un film decisamente fuori dagli schemi! Ad affiancarlo troviamo Micheal Peña, Anna Kendrick, Cody Horn, America Ferrara, Natalie Martinez e Frank Grillo. Il film di per se è piuttosto atipico e proprio grazie ad un pretesto dato dal contesto narrativo vediamo il tutto raccontato attraverso una telecamera che si portano dietro i protagonisti per giustificare e spiegare la loro attività quotidiana. Sembra quindi di trovarsi davanti ad un reality fittizio documentato amatorialmente. La sensazione che si ha fin dalle primissime scene è quella di un cinema che racconta la verità e la vita e che è in grado di mostrare un’ottica diversa le azioni che compiono tutti i giorni i due protagonisti in questione. Inoltre gli attori per calarsi nel ruolo e calzare appieno i panni di chi vive quotidianamente a contatto con questo genere di cose si sono allenati duramente con il Dipartimento di Polizia di Los Angeles!
Un film dunque capace di mostrare tutti gli aspetti più duri e “infami” del mondo poliziesco, condito però anche da poche ma ottime qualità che lo completano, come l’amicizia, il coraggio, l’amore e naturalmente la forte adrenalina!


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giovedì 15 novembre 2012

LIVE REPORT: FINLEY - FUOCO E FIAMME TOUR!


Il 9 novembre, una data per molti indifferente, ha segnato per noi tanto quanto per tante altre persone una giornata importante, in quanto era la prima data di un tour che stavamo aspettando e bramando da moooolto tempo.

La data di apertura di questo tour che ha visto la luce al Circolo degli Artisti a Roma, aveva come protagonista un gruppo già ampiamente da noi conosciuto e stimato…i Finley!
Naturalmente come sempre partiamo dal principio per regalarvi una cronaca quanto più dettagliata possibile…
La serata per noi di Blacktape si è aperta nel momento in cui abbiamo avuto l’opportunità di partecipare all’esclusivo meet con i ragazzi prima del concerto, con i quali abbiamo scambiato qualche chiacchiera in tutta tranquillità prima del live. Alla nostra entrata nella sala non abbiamo potuto fare altro che notare la scenografia interessante sul palco, delle lunghe “bandiere” verticali con i loro loghi, che la nostra mente ha ricollegato quasi immediatamente a qualche anno fa quando uscì From Yesterday dei 30 Seconds to Mars, e quando quest’ultimi usarono un tipo di “bandiere” simili per le loro esibizioni. Durante l’attesa snervante, di più di quarantacinque minuti oltre orario previsto e annunciato, la gente ha continuato a confluire nella sala creando quello che alla loro entrata in scena era un pubblico ben agguerrito e desideroso di assistere al tanto sospirato live.
La grande vicinanza al palco ci ha permesso di dare anche una breve sbirciatina a quella che sarebbe stata anche la scaletta. Allo spegnersi delle luci e all’espandersi delle prima note l’emozione percepibile nella sala era altissima. Hanno alternato pezzi del loro nuovo album, Fuoco e Fiamme, a pezzi che invece facevano parte dei precedenti lavori fino ad arrivare alle loro prime uscite. Il pezzo d’apertura è stato Gruppo Randa che ha scatenato la prima ondata esplosiva di musica e voci, poi è toccato a Fuego che non ha di certo smorzato gli animi, anzi, per rimanere in tema potremmo dire che li ha certamente portati ad un livello ancora più bollente!
Adrenalina, Un’altra come te e La mia generazione hanno continuato a mantenere alta la temperatura e a far saltare e scatenare tutti, fino a far scemare tutto in un pezzo che fin dalla sua uscita ha sempre influito in modo incredibile su chiunque, Il tempo di un minuto, una vera poesia in versi musicali, che il pubblico apprezza anche in versione acustica.
Dopo gli occhi lucidi e il cuore in mano lasciato dal brano ci ha pensato Olympia a riportare la situazione a momenti di alto divertimento e svago! Fuoco e Fiamme ha riacceso gli animi facendo decollare il concerto verso la sua metà, celebrata con una stratosferica cover dei The Beatles, A Hard Day's NightCon Ad occhi chiusi siamo ritornati sul quel filone di canzoni che riportano indietro nel tempo e che scuotono incredibilmente le emozioni. Il meglio arriverà e Bonnie & Clyde hanno portato una gran bella ventata di allegria, energia fino ad arrivare a Fantasmi che ha segnato uno degli apici del concerto.
La prima chiusura è stata messa a segno da Tutto è possibile dove con i ricordi abbiamo fatto un grande salto temporale e siamo tutti tornati a scatenarci come quando eravamo nettamente più giovani!
Una piccola pausa ha permesso ai ragazzi di uscire e tornare nuovamente sul palco per il gran finale dove a parte Undici, hanno suonato Fumo e Cenere e Diventerai una star, pezzi vecchi e indimenticabili che hanno segnato il loro successo e il nostro amore per la loro musica! Appena finito il live, a luci spente, senza voce e con il cuore in gola, abbiamo realizzato di aver assistito ad uno dei concerti che più ci hanno emozionato facendoci vivere oltre che il presente anche gran parte del passato con canzoni che sono diventate delle vere e proprie colonne sonore di momenti memorabili.
Ora vi lasciamo ad una serie di video e foto che abbiamo avuto l’opportunità di fare durante la serata per rendervi partecipi anche se con qualche giorno di differita della grande apertura del Fuoco e Fiamme Tour!












































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lunedì 12 novembre 2012

IRON MAN 3


“Sei grosso con l’armatura, tolta quella che cosa sei?”
“Un genio, miliardario, playboy, filantropo!”

Molti di voi avranno già capito bene di quale film stiamo per parlare, per tutti gli altri invece vi diamo un piccolo indizio….Iron Man 3!
Il film vedrà la luce in Italia il 24 aprile del 2013 per la regia di Shane Black ed è il sequel dei precedenti film sul supereroe Iron man della Marvel!
Non è la prima volta che parliamo di film sui supereroi e questo perché abbiamo quella che in gergo potrebbe essere chiamata “fissa” per il genere dapprima fumettistico e poi anche per le trasposizioni cinematografiche! Anche se a volte nelle trasposizioni riescono a distorcere o cambiare alcuni connotati dei personaggi da sempre più amati nel mondo, riescono comunque, almeno la maggior parte, a salvarsi in calcio d’angolo confezionando questi film in modo spettacolare e donandogli vesti accattivanti, tali da catturare milioni di fan con  numeri, incassi e premi esorbitanti.
Come ben avrete capito ogni personaggio ha la sua storia e il suo perché e quando si parla di Iron Man di perché ne troviamo a decine.
Se è vero che eroe non si nasce ma si diventa il caso di Iron Man ne è l’esempio più lampante, si discosta totalmente dai soliti personaggi e quel suo ironico, pungente e incredibilmente intelligente modo di fare, colpisce e conquista fin da subito. Come nelle pellicole precedenti Tony Stark si troverà ad affrontare un nuovo nemico la cui forza è oltre ogni limite. Il brillante Stark vedrà il mondo da lui stesso costruito ribaltato e distrutto, e si vedrà costretto ad intraprendere una difficoltosa e amara missione per scovare i responsabili di tutto.
La grande impresa lo porterà a mettersi in discussione e scontrarsi con se stesso e con il suo coraggio, fino al punto di rottura dove pur trovandosi con le spalle al muro e senza speranze riesce a trovare una via di fuga. Sopravvivrà senza la sua tecnologia e i suoi dispositivi sfruttando le sue doti istintive e d’ingegno proteggendo le persone che più ama. In un certo senso ritornerà un po’ alle origini riproponendosi e trovando risposta ad una domanda che da sempre ha condizionato e tormentato il suo animo…è l’uomo che fa l’armatura o è l’armatura che fa l’uomo?
Noi un’idea sulla risposta a questa bella domanda già ce l’abbiamo, ed ovviamente siamo dirette verso la soluzione “è l’uomo che fa l’armatura” e soprattutto se l’uomo in questione è Tony Stark! Ritroviamo con estremo piacere Robert Downey Jr. a vestire i panni o meglio l’armatura di Iron Man, e detto tra noi, è stata la ciliegina sulla torta che fin dal primo film ha dato la marcia in più alla storia. La sua interpretazione e il suo fascino nonché la sua ironia e facilità di impersonare un così poliedrico personaggio non ha fatto altro che arricchire gli episodi, così come gli altri interpreti, Gwyneth Paltrow, Don Cheadle e Guy Pearce.
Lasciate a casa i pregiudizi e le vostre armature fatte di critiche e dissensi e godetevi il trailer, una piccola perla, di quello che sarà poi il capolavoro Marvel del 2013. Dunque segnatevi la data del 24 aprile e cercate di non prendere impegni che ad aspettarvi ci sarà quel bel pezzo di ferro….ops. Iron Man!



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domenica 4 novembre 2012

ZEPHIRO :D


Come ormai ben sapete siamo solite parlarvi di tanto in tanto di diverse band che popolano il panorama romano e non solo!
E proprio oggi abbiamo voluto dedicare uno spazio ad una band che affronta da dieci anni i palchi e che ci ha incuriosito e colpito per diverse motivazioni, stiamo parlando degli Zephiro!
La band trova la sua origine nell’ormai lontano 2002! Nel corso della loro decennale carriera il gruppo ha incontrato alcune modifiche e cambi interni di formazione che però non sembrano aver intaccato affatto la loro voglia di andare avanti e fare buona musica.
Ad oggi quindi troviamo Claudio Desideri  (voce e basso), Claudio Todesco (chitarra), Alberto Maiozzi (batteria) che portano in giro per l’Italia ma anche per il mondo il loro sound rock con diverse influenze new wave! Il 2006 ha visto nascere il loro primo lavoro autoprodotto “Immagina un giorno”, distribuito in digitale dalla Pirames International. Sia precedentemente che successivamente all’uscita del loro lavoro hanno avuto modo di esibirsi e portare la loro musica di volta in volta in città e posti diversi, arrivando a toccare i 300 live! Già da questo dovreste aver capito che sono una di quelle band da non perdere di vista ma proseguiamo con la loro storia…
I ragazzi nel corso degli anni partecipano a diversi festival e vincono molteplici competizioni, come ad esempio Il Centrale del Tennis di Roma, Live Music Festival 06, un palco per il M.E.I. con Kataweb 06, Rock Targato Italia 07, Videofestival Live 07, Niinooo Videomusic Festival 07, Roma One Music Contest 07. Oltre ad aver condiviso il palco con una grande varietà di artisti hanno visto passare i loro pezzi in radio come Radio Due, Radio DeeJay e Radio Rock, insomma non si sono di certo risparmiati! Hanno intrapreso diversi tour tra i quali vediamo spiccare come fari quelli negli USA, a New York, e in Giappone!
Ma oltre a presentarveli come band oggi volevamo dedicare uno spazio particolare al loro ultimo lavoro, l’ep Kawaita Me, pubblicato nel giugno di quest’anno, con tre brani in italiano e due in giapponese…si avete letto proprio bene! Ma andiamo con ordine…
Partiamo dai pezzi in italiano, che forse potrà sembrare strano e azzardato come stile, ma che infondo accrescono particolarità ai pezzi rendendoli più originali che se cantati in inglese! Certi Giorni alterna momenti più bassi con più epiche aperture verso sonorità più forti e particolari, un’alternarsi di suoni che rendono la canzone soddisfacente sotto ogni sua forma.
Come sempre si apre fin da subito con un motivetto che sprigiona dai primi istanti il desiderio di muovere la testa e tenere il tempo con il piede. Anche qui troviamo una buona mescolanza stilistica e acustica che ci fa proprio salire la voglia di sentirla di nuovo e acquista molto con il minuto finale costituito dai soli strumenti. Arriviamo così a La Colpa troviamo come un salendo melodioso in diversi punti che arricchisce il brano che tende a mantenere comunque una ritmica piuttosto costante. E se fino ad ora abbiamo goduto di pezzi in cui l’italiano la faceva da padrone passando ai pezzi in giapponese facciamo un gran bel salto, ma invece che essere un salto nel vuoto risulta essere di notevole qualità!
Forse tendono a sconvolgere le orecchie poco allenate ed estranee a queste novità linguistiche, che si fondono in maniera pregevole con le sonorità dell’intero Ep! Noi però non solo non ci sconvolgiamo ma apprezziamo questa scelta, probabilmente anche perché abituate alle infinità di colonne sonore e sigle di Anime/Manga giapponesi che hanno scalato molte classifiche musicali!
Kage fonde la sua frequenza armonica al testo regalando fin dal primo ascolto l’idea di un qualcosa di estremamente facile da fare e da riprodurre. Dando l’impressione di poter canticchiare senza alcun problema il ritornello senza nemmeno conoscere una sola parola in giapponese. Kawaita Me invece musicalmente parlando è la copia quasi esatta de La Colpa e a renderla sicuramente esclusiva è appunto la trasposizione linguistica! Sui testi non ci esprimiamo…appena avremmo la facoltà di capire al volo le lingue orientali non ci faremo di certo mancare alcune impressioni a riguardo! Ahahah!
Dunque dopo aver ascoltato a fondo l’Ep ci sentiamo di potervelo caldamente consigliare e per saperne di più vi lasciamo anche diversi link molto utili!
Già possiamo annunciarvi che in tempi piuttosto brevi sentirete parlare nuovamente degli Zephiro qui sul nostro blog…tornate quindi a scoprire come e perché :D 

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sabato 8 settembre 2012

RECENSIONE: WITH PASSIONATE HEART - ANDEAD


Finalmente abbiamo avuto modo di poter spendere qualche parola per un disco che abbiamo potuto ascoltare per diversi mesi e che è entrato nel corso del tempo nel nostro quotidiano, With Passionate Heart degli Andead!

È uscito l’8 novembre del 2011 e dopo tutto questo tempo non ha perso alle nostre orecchie la sua carica energetica e il suo fascino.
Il nome della band sicuramente non vi è del tutto nuovo e questo perché oltre ad essere una nostra vecchia e buona conoscenza è anche di una validità incredibile, insomma spicca e si difende bene nel panorama italiano! Ma passiamo ad esaminare il disco che è composto da nove tracce davvero ben strutturate, un disco che facilmente si posiziona tra i classici del genere punk/punk-rock. Deciso e sicuramente immediato e dal ritmo coinvolgente ed elettrico. Le idee non sono certo nuove o così rivoluzionarie, riferendoci al genere, ma a volte non basta avere delle idee geniali e fulminanti per sfondare e riuscire, basta semplicemente sapere dove mettersi le mani e saper trasmettere, e diciamocelo anche suonare, cantare e coordinare al meglio tutti gli elementi, questo è quello che fanno gli Andead, che danno giustizia ad un genere, spesso fin troppo sfruttato e chiacchierato da chi purtroppo non ne capisce tanto…
Il viaggio che si compie con questo disco è vario pur rimanendo sempre su uno stesso binario che alla fine lega ogni traccia, si comincia con My little horror che diventa ancor più completa se ascoltata guardando il video, il pezzo è interessante e apre lo scenario in modo allegro e spensierato. Have your ever mantiene un buon ritmo e rispetta i classici canoni del punk-rock con un ritornello che funziona decisamente!
Me vs the outside world rafforza il suo tiro con dei cori che rendono davvero bene il messaggio della canzone in se, energica e trascinante, una di quelle che ai live fa la sua gran bella figura coinvolgendo in prima linea anche i fan, si passa poi a Devilman dove si respira un clima più ballabile, quasi un rimando a tempi un po’ passati, quel gusto retrò che non guasta ma arricchisce il disco diventando un brano senza età! Con Punk rock devolution si ritorna ad una melodia più tirata e battente e aggressiva un po’ come anche l’apprezzabile It’s not my fault che scorre veramente veloce. Si arriva con facilità a quella che poi da anche il nome al disco With passionate heart, il punto catartico dove tutta l’energia e il dinamismo dei precedenti brani si concentra e trasforma in un pezzo più lento e melodico che crea un’atmosfera pacata. Quest’atmosfera viene rotta con una cover di Roy Orbison, I Drove all night che conduce direttamente verso la fine a Kill the lonelinss che conferma la linea guida punk/rock che non ha mai abbandonato completamente tutte le tracce del disco. Un disco che arriva in modo facile e sincero all’orecchio di chi ascolta questi bravi ragazzi!
Un punto in più a loro favore va sicuramente anche per pregevole copertina.
Vi lasciamo quindi il link dove potrete scaricare il loro album e se vorrete la copia fisica vi consigliamo vivamente di andare ad un loro live, vi garantiamo che sarà un vero spettacolo e l’album avrà una resa di gran lunga migliore ;)





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giovedì 6 settembre 2012

THE WEDDING PARTY - UN MATRIMONIO CON SORPRESA!


The Wedding Party – Un matrimonio con sorpresa (Bachelorette) è il titolo di un film che vedremo uscire in Italia il 18 ottobre di quest’anno per la regia di Leslye Headland.
La commedia vede protagonista un cast d’eccezione quasi interamente al femminile a partire da Kirsten Dunst, Isla Fisher, Rebel Wilson, Lizzy Caplan, James Marsden, Adam Scott, Hayes MacArthur.
Tre amiche, Regan, Gena e Katie rimangono esterefatte e sconvolte alla notizia che una loro vecchia e “cara” amica del liceo, Becky, stia per sposarsi. Si chiedono infatti come possa , quella che all’epoca chiamavano “faccia di maiale”, aver trovato un ricco, bellissimo e affascinante uomo disposto a dividere la sua vita con lei! I loro problemi e dissapori con la sposa risalgono ai tempi del liceo e riuscendo ad infiltrarsi come damigelle non solo trascorreranno molto tempo insieme ma finiranno per compromettere e degenerare tutta la situazione poco prima delle nozze! L’addio che Becky ha sempre sognato e che intende realizzare è semplice e fatto di champagne, dolci e chiacchiere con le sue amiche più care, ma ci penseranno le sue tre speciali damigelle a rendere davvero indimenticabile la sua festa!
Ma tra un brindisi e una crisi di troppo si capisce quanto poco importi alle sue amiche di questo matrimonio e soprattutto della felicità di Becky. Regan è quella più risentita perché convinta da sempre che sarebbe stata lei a sposarsi per prima e quindi si comporta in modo spietato, irriverente e senza scrupoli, Gena sboccata e irresistibilmente spudorata,  non crede più nell’amore e nel romanticismo dopo una brutta esperienza con una relazione passata, tanto da passare con leggerezza da un uomo ad un altro ed infine Katie che è profondamente infelice, un po’ svampita e pronta a godersi la vita lasciandosi affascinare anche da alcol, droghe e divertimento estremo!
Riuscirà la povera Becky a sposarsi anche dopo la rottura del suo vestito da sposa?
È una commedia ma sono presenti all’interno del film anche temi che estrapolati dal contesto non sono poi così divertenti come l’alcol, la bulimia, la droga e l’aborto. Nell’insieme potremmo ben dire che non ci sono grandi novità in vista e che di film che parlano del matrimonio ce ne sono davvero a migliaia, ma ognuno poi è particolare a modo suo, proprio come questo che passerà alla storia per essere profondamente scorretto e divertente ai limiti del possibile dove il pentimento per ciò che si fa e si dice non viene nemmeno considerato!
Dopo aver visto “Le amiche della sposa” non potrà certo mancare la visione di questa pellicola…se non altro per imparare cosa non fare e non dire durante un matrimonio!
Preparate il vestito e aspettate l’invito per questa splendida cerimonia condita con quel pizzico di irriverenza!


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