lunedì 28 novembre 2011

INTERVISTA A MARIO RISO SUL PROGETTO REZOPHONIC 26-11-2011 @ Black Out Roma


Uno dei primi articoli che decidemmo di pubblicare diverso tempo fa sul blog fu proprio sul progetto Rezophonic, noi li seguivamo già da un bel po’ ed oltre ad apprezzare i numerosi talenti che ne fanno parte e che rendo il progetto così interessante dal punto di vista artistico, ancor prima ammiriamo e non possiamo far altro che lodare lo scopo per il quale il progetto stesso è stato creato, il fine ultimo di fare del bene..di costruire qualcosa di veramente importante per molte persone che hanno ben poche possibilità rispetto a noi!
Proprio oggi torniamo appunto sull’argomento e questo perché sabato i Rezophonic sono tornati a suonare al Blackout di Roma, appuntamento che noi non potevamo di certo mancare, e proprio per l’occasione abbiamo avuto il grande piacere di incontrare ed intervistare colui che è il fondatore del grande lavoro che ha preso vita e corpo in tutto questo tempo, Mario Riso. Non vi anticiperemo nulla riguardo tutto quello che ci ha detto e raccontato, ma se vorrete potrete vedere il video alla fine di questo post e capire fino in fondo e in modo semplice e più diretto, attraverso le parole stesse di Mario, quanto sia diventato importante fin dalla sua ideazione e nascita il progetto discografico che coinvolge più di 150 artisti del panorama rock italiano ed AMREF Italia, cardini fondamentali di tutto il lavoro!
Durante la chiacchierata abbiamo parlato anche del singolo Ci Vuole Un Fiore, del quale potrete vedere il simpatico video subito dopo l'intervista.
Tutto questo “Per offrire da bere a chi ha veramente sete”, questa frase forse più di tante altre riassume in sé il senso ultimo di tutto il nobile e molto apprezzato progetto! Cogliamo l’occasione per ringraziare nuovamente Mario per averci dedicato alcuni dei suoi preziosi minuti e per la sua totale disponibilità nonostante le tempistiche e le dinamiche non fossero di certo le migliori. Vi ricordiamo infine che è uscito il secondo album Nell'Acqua, se non l'avete ancora fatto quindi vi consigliamo di acquistarlo su iTunes cliccando qui, potrete inoltre restare sempre aggiornati visitando la pagina Facebook a questo link e il sito internet www.rezophonic.com.
La musica è ottima, lo scopo anche di più, perciò non avete scuse per non amare e sostenere i Rezophonic!



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sabato 26 novembre 2011

THE HOBBIT AN UNEXPECTED JOURNEY (prima parte

Già da tempo ormai si vociferava e si parlava dell’uscita di uno dei film più attesi di sempre…stiamo parlando di The Hobbit, il seguito, o meglio sarebbe più giusto chiamarlo il prequel, di quelli che rappresentano un qualcosa di straordinario e unico nella storia del cinema internazionale, Il Signore degli Anelli.

Il film sarà edito a partire dal 14 dicembre del 2012 e la storia prenderà corpo in due capitoli distinti, il primo con The Hobbit An Unexpected Journey e l’altro in uscita a distanza di un anno The Hobbit There and Back Again,  nel 2013 appunto.
Il tutto sarà nuovamente diretto dal regista che ha dato vita al capolavoro della trilogia, Peter Jackson con Guillermo del Toro alla guida della sceneggiatura,  e saranno fatti come ormai sembra essere la nuova frontiera del cinema moderno  in 3D. “Andata e ritorno, un Racconto Hobbit di Bilbo Baggins” questo titolo è lo stesso che Bilbo da al suo romanzo nel film Il Signore degli Anelli, e questo libro, che sarebbe in realtà il primo romanzo di J.R.R. Tolkien, fu scritto nel 1930 e pubblicato anni dopo, avendo già al tempo un successo incredibile con vendite che superarono di molto le cento milioni di copie in tutto il Mondo! Ma venendo alla storia che tratta appunto questo romanzo, vedremo il tutto ambientato a circa sessant’anni prima che accadessero i fatti narrati nel Signore degli Anelli e seguiremo il protagonista Bilbo Beggins in un’avventura immensamente epica per quanto potesse mai immaginare lui stesso, ovvero un ricerca per rimpossessarsi del regno perduto dei nani di Erebor che tempo prima fu conquistato dal drago Smaug.
È proprio Gandalf il Grigio che contatta e coinvolge Bilbo che si ritrova affiancato ad una compagnia di tredici nani capitanati da un formidabile guerriero Thorin Scudodiquescia.
Il viaggio che intraprendono li porta a vagare nelle Terre Selvagge, con numerose minacce tra Orchi, Goblin, Mutaforma, Stregoni e Mannari letali con Ragni giganti.
Durante il loro percorso si vedono costretti a rifugiarsi nelle caverne oscure dei Goblin dove avverrà per Bilbo l’incontro con la creatura che gli cambierà la vita, Gollum.
Da quel momento in poi Bilbo entreràin possesso del prezioso anello dalle inaspettate qualità, il “tesssoro” che porterà proprio come abbiamo visto lo svolgersi successivamente della trilogia. Il cast che andrà a far parte di questo prequel sarà pressoché abbastanza simile a quello dei film epici, ritroveremo infatti Cate Blanchett, Elijan Wood, Orlando Bloom, Ian Mckellen, Andy Serkis, ma anche volti nuovi come Martin Freeman, Richard Armitage, Ken Scott. A breve, molto probabilmente uscirà l’atteso teaser del film che lascerà con il fiato sospeso i moltissimi fan e appassionati, ma nel frattempo per non sentire troppo la pesantezza del tempo che sembra non passare mai vi consigliamo di dare un’occhiata a questi simpaticissimi video che rappresentano una finestra aperta sullo svolgersi del lavoro su tutti i fronti del film!
Ma se non siete ancora soddisfatti e avere voglia di approfondire e rimanere aggiornati in modo costante su ogni novità e sulle diverse interviste e piccole curiosità vi lasciamo il link del sito italiano del film, dove siamo sicure  troverete il mondo che fa per voi!
Dunque non ci resta che aspettare per assistere a quello che potrà forse essere l’evento del prossimo anno!


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venerdì 25 novembre 2011

REWIND: EMINEM

Oggi per la rubrica del rewind abbiamo deciso di lanciare uno sguardo sulla prima decade del nuovo millennio e non abbiamo potuto non notare con grande stupore uno tra tanti che spiccava e spicca ancora tra la massa e che ha lasciato dei veri e propri segni indelebili nell’ambito musicale mondiale….il suo nome è Marshall Bruce Mathers III, detto anche Slim Shady o meglio conosciuto universalmente come Eminem!

È il più famoso rapper di sempre,  ma nel corso della sua carriera non si è di certo risparmiato,  curando anche altri lati artistici della sua persona, infatti si è cimentato in modo anche abbastanza buono nella recitazione e nell’ancora più vantaggioso mondo della produzione musicale. Ma partiamo dall’inizio per tracciare un profilo più chiaro e per scoprire che l’eterno ragazzo, ormai cresciuto e anche forse maturato, è riuscito in quello che moltissimi hanno solo sognato di fare! La sua storia partendo dalla sua infanzia non è certo quella che potremmo definire delle più felici e stabili, anzi, potremmo tranquillamente sostenere il contrario. Abbandonato dal padre quando era ancora in fasce si stabilizzò insieme alla madre, con la quale ebbe non pochi problemi in futuro, all’età di 12 anni a Detroit,  dove cominciò la sua dura e lunga lotta e “sopravvivenza” vera e propria nell’ambito scolastico a lui molto ostile.
La sua carriera vede la luce nel 1995 quando con Proof  fondò i Soul Intent. Non contento l’anno successivo pubblicò un suo acerbo lavoro da solista, Infinite, usando per la prima volta lo pseudonimo con il quale tutt’oggi è conosciuto, Eminem. In quello stesso periodo nacque sua figlia Hailie Jade Scott, nata dalla sua relazione con Kimberly Anne Scott.
Siamo nel 1997 quando pubblicò il demo The Slim Shady EP, e proprio Dr. Dre, produttore discografico, portò nel 1999 a far assumere Eminem  alla Aftermath Entertainment facendogli pubblicare l’intero LP che arrivò a vendere quasi 500 mila copie solo nelle due prime settimane,  scalando classifiche e attirando una grandissima attenzione su di se. Proprio queste attenzioni portarono parecchi problemi, per via di polemiche nate dai contenuti forti e dei suoi testi. Con l’avvento del 2000 pubblicò The Marshall Mathers LP che rimane tuttora l’album rap con il record di vendite nella sola prima settimana. Nel frattempo cominciò a stringere anche le sue prime collaborazioni con Kid Rock e anche con Dido, con Stan, che diventò una vera e propria hit di successo planetario.
Al successo purtroppo seguirono diversi problemi legali che lo portarono su una strada pericolosa e con diverse accuse di aggressione e possesso di armi da fuoco, esperienze che poi riportò anche sotto forma di canzoni negli anni successivi.
Ma i problemi sia con la madre che lo citò in giudizio per diffamazione e il suo divorzio non tardarono ad aggiungersi a quelli che stava già cercando di risolvere, comprese le diverse disintossicazioni da droghe e da farmaci.
La sua carriera non tardò tuttavia a decollare di nuovo ad alta quota con l’uscita nel 2002 di The Eminem Show che divenne il disco più venduto dell’anno con a seguito tanti premi e riconoscimenti. A cavallo tra il 2002 e il 2003 Eminem si cimentò in uno dei suoi lavori più grandi, un film, 8 Mile, al quale partecipò lui stesso come protagonista e per il quale scrisse la canzone Lose Yourself che arrivò a vincere l’Oscar come Migliore Canzone Originale, peraltro segna un record significativo in quanto è la prima e la sola, per ora, canzone rap/hip hop ad avere ricevuto un tale riconoscimento!
Sulla scia di numeri esorbitanti e grandi successi pubblicò l’anno successivo Encore e come se non bastasse nel 2005 fece uscire Curtain Call: The Hits che venne seguito da voci sostenenti la dipartita dello stesso Eminem dalla scena musicale per dedicarsi esclusivamente alla carriera di produttore.
A smentire le voci fu proprio lui stesso che con Eminem Presents The Re-Up dimostrò di essere ancora presente sulle scene almeno tanto quanto gli artisti che aveva deciso di produrre con la sua etichetta. Ma solo dopo diverso tempo e lavorazione fece uscire il suo vero e proprio sesto album in studio, Relapse, del 2009, che ha segnato fin da subito incassi stellari e un ritorno con il botto da parte del rapper, tanto da raggiungere il titolo di Miglior album rap.
E nonostante gli alti e i bassi nel 2010 torna nuovamente con un altro lavoro, Recovery, piazzandosi ovviamente in cima a molte delle classifiche mondiali. Nel corso della sua carriera è riuscito a vendere la bellezza di oltre 100 milioni di dischi, stabilendo un vero e proprio record e una totale rivoluzione nel mondo musicale, sia di quello rap ed hip hop ma potremmo tranquillamente affermare che ha cambiato e rivoluzionato per certi versi tutto il mercato internazionale musicale! È il miglior artista, secondo la rivista Billiboard, del decennio 2000-10, e non possiamo fare altro che constatare e riconoscere quanto in fin dei conti sia vero.
Tante sono state anche le sue collaborazioni con artisti di vario genere che hanno reso ancora più interessanti alcuni momenti della sua carriera, si pensi appunto a Dido, D12, 50-Cent, Akon, Rihanna, Lil Wayne, Missy Elliot, Obie Trice, T.I, Busta Rymes, Xzibit, Kobe, Pink, Bruno Mars, B. o. B., Nicki Minaj, Jay-Z, Drake, Fast Lane, Royce Da 5’9…….come vedete l’elenco è davvero lungo e pieno di personaggi davvero in gamba! Ma così come si è fatto dei collaboratori ed amici nel corso del tempo, ha accumulato una serie altrettanto varia e vasta di persone che contrariamente hanno intrapreso con lui una vera e propria guerra personale, e questo è dovuto al suo provocare e nominare nelle sue diverse canzoni persone e argomenti non sempre nel nome del rispetto dovuto. Più volte è stato accusato di calunnia, di omofobia, di misoginia, razzismo, di attacchi politici e violenza verbale nei confronti di decine di artisti da Micheal Jackson a Cristina Aguilera, Moby, Benzino, Madonna, Will Smith, Mariah Carey, Britney Spears, George W. Bush e tanti altri.
Certo è che quando si pensa ad Eminem oltre ai suoi numerosi successi e alle sue strabilianti abilità è facile che si pensi subito anche ai suoi trascorsi non proprio esemplari nel corso del tempo, che lo hanno portato ad essere spesso e volentieri non un vero e proprio esempio da seguire o emulare. Ma fortunatamente il nostro giudizio su di lui, così come per molte altre persone, non è di certo diminuito nel corso del tempo, non siamo di certo qui per pesare su una bilancia i suoi errori o i suoi sbagli, ma possiamo assolutamente ricordare e ripercorrere quello che il suo talento ci ha permesso di ascoltare e gustare in tutti questi anni. Da molti è sopravvalutato, da tanti altri è sottovalutato, spesso per lo stesso motivo che a volte oscura la maggior parte dei suoi lavori, e cioè la fama che ha raggiunto che non sempre aiuta, ma siamo certe che comunque è, e rimane un genio in ambito musicale che ha raggiunto eccelsi livelli, ha portato un po’ di ironia dove forse si prendevano un po’ troppo sul serio e ha di sicuro sfruttato al meglio le sue capacità diventando nel bene e nel male una delle più controversie personalità di spicco degli ultimi anni!
Vi lasciamo ad una carrellata di canzoni e di video che vi faranno fare un bel viaggetto nel tempo…si apra il sipario godetevi l’Eminem show ;)











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martedì 22 novembre 2011

UNDERWORLD: IL RISVEGLIO in 3D

Sarà in uscita al cinema a partire dal 20 gennaio del 2012 il quarto film, in ordine cronologico, di una delle saghe più avvincenti degli ultimi anni, Underworld: Il Risveglio.

Tutti ricorderete almeno il primo film che nel 2003 diede inizio a tutta la storia e che rese celebre, soprattutto anche per le innovazioni apportate, i personaggi,  il genere,  ormai entrato a far parte della lunga lista dei migliori fantasy/horror di sempre.
La saga, come anche questo quarto capitolo, parlano sostanzialmente di creature sovrannaturali, di vampiri e licantropi! Siamo quindi in un campo abbastanza produttivo, se si pensa ai centinaia di film che vedono protagonisti seppur in modo diverso questi esseri resi affascinanti dai libri ancor prima che dai film, proprio come ne parlammo in un articolo diverso tempo fa! In più se si pensa alle produzioni dell’ultimo decennio intorno a queste argomentazioni affini non ci si dovrebbe scandalizzare più di tanto nel vedere nuove uscite, che vedono una presa sempre più crescente tra il pubblico.
Sembrerebbe il caso di dire che dei vampiri non ci si stanca mai, specie se i protagonisti sono belli e incredibilmente adatti al ruolo, come nel caso di Underworld, con Kate Backinsale e Scott Speedman! La pellicola non più diretta da Len Wiseman, passato alla sceneggiatura, ma da Måns Mårlind e Björn Stein, e si colloca come il sequel del secondo film, in quanto il terzo è il prequel di tutta la serie.
Vedremo quindi la vampira Selene svegliarsi improvvisamente dopo essere stata tenuta intrappolata per quindici lunghi anni in uno stato di coma. Al suo risveglio scopre quanto la società e il mondo intorno a lei sia mutato e cambiato. Gli umani ora rappresentano una minaccia ulteriore, cacciano senza sosta sia vampiri che licantropi, ora entrambi minacciati da nuove forze e ridotti a vivere e difendere le proprie razze in modo estremo. Selene viene a sapere di avere anche una figlia, Nissa, un ibrido vampiro-lycan.
La minaccia maggiore che si trovano a fronteggiare in questa nuova ed epica battaglia è un’organizzazione, la BioCom, una multinazionale potente, che tiene nascosta nei suoi laboratori la creazione di una nuova razza Lycan superiore, pronta e creata appositamente per distruggere e annientare tutti gli altri. Nel frattempo Selene si troverà anche a dover scoprire cosa sia realmente successo a lei e a Micheal.
Il film porta con se una rivoluzione sostanziale per quanto riguarda la sua realizzazione, infatti è stato girato in 3D e anche l’aspetto dei Lycan sarà reso in digitale e quindi leggermente diverso dai precedenti film. Ci troveremo quindi di fronte ad uno spettacolare alternarsi di salti acrobatici, sparatorie, combattimenti e inseguimenti degni dei migliori film d’azione e intrattenimento! Attendiamo con ansia di vedere il nuovo capitolo di questa avvincente storia che ci accompagna ormai da otto anni e che ci ha colpito fin da subito per la sua particolare resa dei personaggi e la quasi reale trasposizione di eventi e creature sovrannaturali e quel clima dark-gotico che accompagna ogni scena naturalmente in visione prettamente notturna!
Speriamo di non rimanere delusi da questa pellicola e che sia veramente all’altezza delle precedenti, marchiate dall’originalità, e dal vedere uniti in modo quasi naturale e suggestivo due delle razze più ricercate e ricreate molto spesso in modo scadente e distorto in moltissimi altri film.
Vendetta, rabbia, scienza, amore, morte, guerra….in una sola parola Underworld.

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lunedì 21 novembre 2011

AUDREY A ROMA - ESTERNO GIORNO


Come saprete ormai tutti quest'anno il celebre film Colazione Da Tiffany ha compiuto 50 anni, per questo in contemporanea con il Festival Internazionale Del Film Di Roma la capitale ha voluto celebrare Audrey Hepburn attraverso una mostra all'Ara Pacis, che evidenzia quanto fosse attaccata a Roma e ai suoi abitanti.
L'esposizione, fortemente voluta dal Club Amici Di Audrey per raccogliere fondi a favore di UNICEF, per la quale la stessa Audrey fu Ambasciatrice, continuerà fino al 4 Dicembre.
Noi ovviamente ci siamo state, purtroppo però non è stato possibile fare foto, ma ci siamo appuntate tutto sulle tantissime immagini, i video, gli abiti e gli oggetti personali che raccontano gli anni di Audrey a Roma in veste di diva del cinema, mamma e per finire Ambasciatrice UNICEF.
Percorrendo il piccolo corridoio che porta alla sale espositiva si intravedono subito dei grandi pannelli che mostrano l'attrice a spasso per la città, non appena si gira l'angolo ecco che arriva il meglio, al centro, tra le centinaia di foto, troneggiano delle teche contenenti alcuni dei meravigliosi abiti che hanno contribuito a rendere Audrey una vera icona di stile. Ma prima di arrivare a ciò preferiamo iniziare come la stessa mostra è stata costruita, in ordine cronologica, a partire dal 1955.
Tutto il perimetro della sala racconta attraverso l'uso di numerose immagini il ventennio che ha visto Roma protagonista nella vita dell'attrice, il tutto attraverso tre tematiche principali: Gli Anni '50, Al Lavoro Sul Set; Gli Anni '60, Sotto I Riflettori; Gli Anni '70, Lontano Dalle Scene.
Si inizia quindi con le foto scattate insieme al marito Mel Ferrer all'arrivo all'aeroporto di Ciampino, a Piazza Navona, a Trinità Dei Monti e in visita ai Musei Capitolini. Ma non solo, non mancano le immagini di Audrey nelle botteghe romane, mentre va a fare la spesa e, più in là, con i figli.
È interessante il pannello interamente dedicato ai 3 film che la Hepburn girò nella nostra città, Vacanze Romane di William Wyler (1953), Guerra E Pace di King Vidor (1956) e La Storia Di Una Monaca di Fred Zinnemann (1959), sul quale sono stampate immagini catturate durante le riprese e nel backstage.
Si passa poi alla vita sotto i riflettori, con le prime, le premiazioni e le serate di gala, nei quali è sempre apparsa con l'eleganza che l'ha contraddistinta in tutti questi anni, in grado di attirare l'attenzione di tutti i presenti.
Ma Audrey e Roma non sono state vicine solo per il lavoro, entrano quindi in gioco gli anni '70, durante i quali l'attrice passa a dedicarsi al ruolo di mamma, trascurando il cinema ma vivendo appieno la sua famiglia con il marito Andrea Dotti e i figli. Viene proiettato anche un video esclusivo, montato da Pier Paolo Verga e prodotto da Luchino Visconti, che mostra parte della vita privata, dal matrimonio con Andrea Dotti alle vacanze insieme.
Tutti sanno che Audrey Hepburn non è considerata solo una stella del cinema, ma anche un'icona di stile, e alla moda infatti viene dedicato grande spazio all'interno della mostra. Particolare attenzione viene data al cestino, ne aveva diversi ma quelli che più vengono ricordati sono quello creato insieme a Hubert De Givenchy e la borsa fatta a mano in Africa dell'UNICEF. Scorrendo avanti si passa poi agli occhiali scuri, che oltre a darle quel tocco di eleganza in più le sono serviti spesso per nascondersi insieme all'immancabile foulard, divenuto anch'esso un suo tratto distintivo. A questo punto non possiamo non parlare del The Little Black Dress, quell'abito corto e nero sempre poco decorato, spesso accompagnato da guanti bianchi come un'ottima alternativa ai gioielli. Quando ricordiamo Audrey Hepburn abbiamo spesso in mente lo chignon, tant'è che viene definita rara l'immagine che la ritrae con i capelli sciolti. Per finire viene portata l'attenzione sui tanti mocassini che l'attrice aveva, vengono in particolare nominati i Penny Loafers di Ferragamo, anch'essi segno di femminilità, evidenziata poi da un look più casual, con un cardigan oversize, una blusa di seta e i pantaloni di flanella, che insieme le donavano quell'eleganza più moderna.
Tutta la sala mostra l'evoluzione di stile che ha avuto durante gli anni, compreso il taglio di capelli, lei stessa diviene, insieme a Jackie O' e Twiggy, il simbolo di una generazione che cambia, alla ricerca di una nuova e libera femminilità.
Arriviamo ora alla parte che probabilmente interesserà di più molti di voi, la presenza di oggetti personali che hanno decisamente arricchito l'esposizione. È inutile descrivere i nostri occhi sognanti davanti ad un abito lungo di seta con balze plissettate color malva e una rosa bianca in vita, risalente al 1973 e firmato niente meno che da Valentino. Dello stesso stilista è il cappotto a doppiopetto di lana verde e rosso del 1970...delle vere perle vintage. Non mancano le creazioni dell'amico Givenchy, come l'abito da cocktail in seta cloqué nero, con un fiocco lungo la vita, risalente al 1960/61, il cappotto di lana a doppiopetto arancione creato per Colazione Da Tiffany e gli occhiali in tartaruga utilizzati per lo stesso film, o il copricapo rosa che fu abbinato all'abito di cachemire di Mohair. Meravigliosi sono il cappotto bianco in crêpe di lana con bottoni d'oro di Rose Bertin Lousanne, quello lungo in montone rovesciato con alamari di Rolands e l'abito di maglia a portafoglio con le maniche lavorate.
Quando si parla di donne e moda bisogna avere un occhio di riguardo alle scarpe, qui sono esposti diversi modelli di René Mancini, ci sono quelle in pelle argento con stampa pitone, le classiche decoltée nere abbinate ad un paio di guanti bianchi e un paio in vernice bicolore, bianco e nero. Ovviamente anche le borse hanno la loro importanza, tra quelle esposte spiccano quella in raso nero con le iniziali AHF di Henrì Beatrix, le pochette di diversi colori ed infine alcuni accessori Louis Vuitton.
Ma non solo abiti e accessori, uno dei pezzi forti infatti è la vespa originale utilizzata per le riprese di Vacanze Romane, al film appartiene anche il copione, sempre originale, arricchito da note e disegni.
Infine, a testimoniare quanto Audrey amasse viaggiare e portarsi dietro qualche souvenir, spesso infatti acquistava delle sete per farsi gli abiti, è in mostra una maschera tribale di legno del 1958. Molti dei viaggi avevano però uno scopo importantissimo, Audrey infatti durante gli ultimi anni della sua vita si dedicò completamente al ruolo di Ambasciatrice per l'UNICEF, ed è qui che termina la mostra, con le immagini delle numerose visite tra i bambini del Bangladesh, Vietnam, Somalia, Sudan, Etiopa ed America Latina, con l'invito ad effettuare una minima donazione all'uscita acquistando un biglietto regalo della collezione UNICEF “Regali Di Audrey”.
Come abbiamo già detto, la mostra terminerà il 4 Dicembre, quindi avete ancora qualche giorno di tempo per andare a visitarla, qui potete trovare maggiori informazioni, se invece avete bisogno di un ulteriore incentivo vi consigliamo allora di consultare la galleria fotografica pubblicata su Flickr da Musei In Comune Roma, basta cliccare qui, noi intanto ve ne mostriamo qualcuna qui sotto.
Vogliamo ora concludere citando una frase significativa che abbiamo letto durante la nostra full immersion: Audrey non è solo una diva di Hollywood, è l’icona di un’eleganza più disciplinata e piena di passione e non sregolata e provocante: l’ospite ideale di una città come Roma, che non sembra stancarsene mai”.


AUDREY a Roma - Esterno Giorno

AUDREY a Roma - Esterno Giorno

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domenica 20 novembre 2011

LIVE REPORT: FINLEY @ AUCHAN CINISELLO BALSAMO 19-11-2011


Un po’ inaspettatamente, ieri siamo riuscite a raggiungere Cinisello Balsamo, appena fuori Milano, e ad assistere al set acustico dei Finely presso il centro commerciale dell’Auchan.
Dopo essere partite ed aver cambiato un discreto numero di mezzi, siamo riuscite ad arrivare a destinazione e giusto in tempo per l’inizio del live.
È proprio mentre tutto ha inizio che ci rendiamo subito conto che è passato ormai diverso tempo, anzi forse troppo, dall’ultima volta che li avevamo visti, e realizziamo in quell’istante l’importanza di quel set acustico.
A dare il via al live due dei brani più entusiasmanti e apprezzati dell’ultimo album, Fuori!, che anche e forse soprattutto in acustico hanno sempre avuto una resa più emozionante, stiamo parlando di Il Tempo Di Un Minuto e Meglio Di Noi Non C’è Niente. A seguire un medley composto dalle più energiche e di forte impatto Gruppo Randa e Un’Altra Come Te, sempre presenti nel loro ultimo disco.
A far calare un clima più calmo e sicuramente pieno di emozioni passate ci pensano i brani in scaletta risalenti ai loro dischi precedenti, si torna infatti al 2008 con la bellissima Ricordi, seguita da una cover dei Foo Fighters, Everlong, eseguita alla perfezione e da noi molto apprezzata, ma questo forse anche per il fatto che siamo ormai un po’ di parte :p 
Fumo E Cenere sembra chiudere il set acustico, ma a sorpresa eseguono Ad Occhi Chiusi, che a nostro parere rimane una delle loro canzoni più belle e significative.
Un po’ per ricordare il momento e un po’ per coinvolgere virtualmente anche chi purtroppo non è potuto venire ad assistere allo show, abbiamo deciso di riprendere con la nostra fotocamera tutto il set…non ci resta quindi che lasciarvi ai video e alle foto qui sotto! :D
Ogni tanto anche una bella ventata targata Finley fa bene, soprattutto dopo i troppi mesi d’assenza su molte scene e fronti nazionali. Gustatevi e godetevi quindi lo show proprio come abbiamo fatto noi ;)

















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venerdì 18 novembre 2011

REWIND: TOP GUN

Oggi per la rubrica del rewind facciamo un bellissimo viaggio nel tempo di 25 anni, fino a ritrovarci nel lontano 1986 quando uscì al cinema uno dei film più belli degli anni ottanta ma non solo, un film che è stato capace fin da subito di colpire tutti incondizionatamente diventando un vero classico del cinema...stiamo parlando di Top Gun di Tony Scott!
Il film ha visto sbocciare un talento cinematografico, una vera star di Hollywood, Tom Cruise, che ha subito fatto breccia nei cuori di moltissime ragazze e ha dimostrato di essere un vero talento in ascesa! Ma oltre a lui il film ha visto protagonisti anche altri importanti attori come Kelly McGillis, Val Kilmer, Anthony Edwards.
Ma se c’è una cosa per la quale il film ha sicuramente fatto presa sul pubblico è stata la bellissima colonna sonora con la canzone Take My Breath Away dei Berlin, che ha contribuito alla riuscita eccellente della pellicola vincendo anche un meritatissimo Oscar come migliore canzone. Il protagonista di tutta la storia è il Tenente Pete  “Maverick” Mitchell che insieme al suo amico il Tenente Nick “Goose” Bradshaw, vengono imbarcati sulla portaerei Enterprise, andando a formare insieme all’equipaggio il miglior gruppo mai imbarcato. Durante un volo di pattuglia intercettano un velivolo, un Mig-28, che si rivela un “fuori rotta” e proprio l’imbattersi in questo fa si che i due a capo, Cougar e Merlin, scossi, rassegnino le dimissioni. Proprio questo porta alla chiamata tempestiva di Maverick e Goose, da parte della base aerea di Miramar Top Gun dove venivano insegnate le manovre ad alto livello di combattimento aereo.
Il programma vede coinvolta anche una civile, un’astrofisica, Charlie, che ha un ruolo di consulente. L’interesse di Charlie per Maverick inizialmente è legato strettamente al suo sapere sul conto di dati di volo, ma un’iniziale attrazione tra i due li porta ad aprire un’intensa relazione amorosa. Maverick prende la vita in modo totalmente diverso dagli altri, si spinge e osa dove le persone normali non farebbero, sempre al limite delle regole e delle possibilità, mettendo in pericolo a volte sia se stesso che gli altri.
Durante un volo con un amico-rivaleIceman, Maverick, finisce con l’andare accidentalmente nella sua scia aerea e proprio questo costringe sia Maverick che il suo amico Goose ad uscire dal velivolo. Purtroppo mentre compiono quest’azione l’amico non ce la fa e muore nel tentativo. La morte di Goose rende disperato Maverick tanto da trasformarlo. Prende distanza da tutto, dal corso e da Charlie. Maverick riceve comunque il brevetto da Top Gun e viene spedito sulla Enterprise a fronteggiare un problema. Una nave in difficoltà in acque nemiche costringe i protagonisti da cominciare una battaglia.  Riescono nella missione e quando tutto sembra essere finito butta in mare le piastrine del suo amico per commemorarlo e accettare finalmente la sua morte. L’ultima scena vede tornare Maverick alla scuola, ma come istruttore e rincontra proprio lì nello stesso posto dove si erano innamorati Charlie. Di questo film si può dire che è tranquillamente classificabile come un classico degli anni ottanta e perché no anche novanta, che ha segnato seppure in modo diverso un epoca.
Forse un po’ retorico nei temi, e scontato nel vedere un po’ sempre troppo fascino alle divise e sicuramente quel filo di patriottismo che non manca mai. Ma pensandoci bene il Tom Cruise dell’epoca mentre indossava "una divisa" non era poi così male, anzi, il suo fascino e charme forse anche più della recitazione stessa furono un trampolino di lancio per tutta la sua carriera! Un film che nel corso del tempo anche con tutti i suoi contro non ha fatto altro che diventare un icona, un punto fermo nel cinema, ma anche una fonte di ispirazione. Dopotutto vorremmo proprio sfidare chiunque di voi a non averlo visto almeno una volta nella vita e non aver provato una specie di retrogusto fascinoso. Certo è che può benissimo non piacere, non si va di sicuro a collocare in un contesto di film epici per i suoi temi trattati o per la speciale trama cinematografica, ma un suo spessore seppur dato da altri fattori lo ha eccome! Forse un film banale e dai contenuti scontati? Bè poco importa in fin dei conti, perché con la sua semplicità ha segnato un epoca, lanciato e condizionato la moda e anche i comportamenti di tanti giovanissimi affascinati e rimasti a sognare di poter pilotare un aereo! Come dimenticarsi dalle tante spettacolari battaglie di volo, delle riprese aeree fatte ad opera d’arte e della fotografia impeccabile, per poi passare ad una sognante colonna sonora e soprattutto all’ immancabile giacchetto di pelle e gli intramontabili Ray Ban!?!
Abbandonate per un momento la realtà di oggi e provate ad immergervi a quando venticinque anni fa uscì quello che fu un capolavoro di incassi stellari, provate a sorvolare i pregiudizi dati dall’ultimo quarto di secolo e dall’essere troppo cresciuti per sognare come de ragazzini!  Sentite il bisogno…il bisogno di velocità! ;D


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giovedì 17 novembre 2011

LIVE REPORT: INCUBUS @ MEDIOLANUM FORUM ASSAGO (MI) 15-11-2011


15 Novembre 2011, per tanti è stato un giorno come un altro, noi invece lo abbiamo odiato profondamente dal momento in cui abbiamo realizzato che nella stessa serata avrebbero suonato gli Incubus a Milano e i Rise Against a Roma. Avendo già visto quest'ultimi lo scorso anno a Venezia in occasione dell'Heineken Jammin' Festival, alla fine abbiamo deciso di spostarci al nord e non ce ne siamo assolutamente pentite!
A parte il freddo glaciale è stata una serata meravigliosa, gli Incubus sono stati grandiosi e Brandon Boyd eccezionale.
La scaletta ha dedicato ovviamente spazio agli ultimi lavori, ma non sono mancati anche i successi degli anni '90. Dalla prima Megalomaniac all'ultima Tomorrow's Food è stato un susseguirsi di ottime canzoni, anche se purtroppo qualcuna è mancata, ma capiamo che dopo tutti questi anni servirebbero più di due ore di concerto per accontentare tutti.
Spesso si dice che anche l'occhio vuole la sua parte e che il concerto debba essere uno show, ebbene alla spalle della band c'era un enorme schermo sul quale sono stati proiettati video, disegni, foto e immagini live provenienti dalle tante telecamere disposte intono al palco, sempre pronte a catturare le grandi prestazioni di ognuno di loro e il pubblico scatenato. Il Forum non era completamente pieno, ma a giudicare da quello che abbiamo visto eravamo in tanti. Non sono mancate le luci, anzi, da ignoranti della fotografia le abbiamo maledette non poco visto che spesso e volentieri ci ritrovavamo ad ammirare dalla nostra Coolpix dei veri e propri orrori digitali, nonostante questo la resa live per i presenti è stata ottima.
Sempre parlando di occhi, non possiamo dimenticarci di Brandon, (perdonateci, siamo ragazze, non possiamo fare altrimenti :P) che a metà serata ha giustamente deciso di mettere in mostra i propri pettorali togliendosi anche la t-shirt, per carità non che sia aitante come un giocatore di rugby, ma a giudicare dalle reazioni in tante hanno apprezzato il gesto. Detto ciò dobbiamo assolutamente menzionare la sua voce, un'esecuzione incredibile, quasi perfetta come un disco appena registrato in studio, ma in grado di trasmettere molto ma molto di più. Non si può dire lo stesso della sua dote oratoria, a parte qualche “Grazie Milano” il resto è stato solo un ripetersi di “Grazie” nelle “pause blu” tra un brano e l'altro, ma in fondo che importa, eravamo là per sentirlo cantare quindi va benissimo così, anzi è da apprezzare quel minimo di italiano!
Sul momento non ce ne siamo accorte, ma una volta tornate a casa, quando abbiamo inserito la memory card nel computer, i video erano molti di più di quello che pensavamo, quindi abbiamo deciso di caricarli tutti su YouTube per condividerli con voi e mostrare a chi non c'era una buona parte del concerto.
Ora non ci resta che lasciarvi alle immagini di Brandon, Mike, Chris, Jose e Ben! :)



































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