venerdì 13 gennaio 2012

REWIND – WISH YOU WERE HERE


Si torna a parlare di musica e come ogni venerdì che si rispetti torniamo a scovare i lavori che hanno segnato la storia. Oggi vogliamo tirare fuori dal nostro cilindro un album meraviglioso, uno dei nostri preferiti, Wish You Were Here dei Pink Floyd.
Il nono album in studio della band fu registrato nel 1975 nei leggendari Abbey Road Studios di Londra, pubblicato poi nel Settembre dello stesso anno, segnò subito le classifiche britanniche e statunitensi. Il successo fu globale, tant'è che ad oggi occupa ancora un posticino nella classifica dei 500 migliori album di sempre pubblicata da Rolling Stone, sebbene questa volta non siamo d'accordo poiché il 209° posto è un po' troppo basso per i nostri gusti.
Anche questa volta i Pink Floyd si dedicarono all'uso di sintetizzatori, ma non è l'unico “ritorno”, infatti Storm Thorgerson realizzò l'imballaggio dallo sfondo nero e opaco che nascondeva la copertina, riprendendo il concetto di assenza che vedremo essere presente nel disco. La cover invece raffigura due uomini d'affari che si stringono la mano (richiamo a Welcome To The Machine e Have A Cigar), uno dei quali è stato raffigurato con delle fiamme rifacendosi all'idea che la gente tende a nascondere i propri sentimenti per paura di scottarsi. Quindi le tematiche trattate sono abbastanza importanti, l'industria musicale, l'assenza e i problemi dell'ormai ex membro Syd Barret, il tutto nato grazie a del materiale che fu composto durante il tour europeo.
La tracklist comprende solo 5 brani, ma che brani! A parte il fatto che non rientrano nello standard dei 3/4 minuti per canzoni, ma poi abbiamo a che fare con dei capolavori. Il via viene dato da un'introduzione che supera la durata di otto minuti, seguita poi dal primo brano, Shine On You Crazy Diamond, che infine sfuma in Welcome To The Machine, una critica all'industria musicale che continua poi in Have A Cigar, nel quale collabora Roy Harper. Arriva quindi il momento del nostro brano preferito, quello che da il titolo all'album, Wish You Were Here, che lascia il posto all'ultimo pezzo, la seconda parte di Shine On You Crazy Diamond.
È inutile dirlo ma questo meraviglioso album rientra meritatamente nel recentissimo progetto Why Pink Floyd...?, il quale ci permette di riscoprire il grande patrimonio musicale che ci ha lasciato la band attraverso diverse “esperienze” musicali. La prima è l'edizione Discovery, applicata a tutti i 14 lavori in studio, ma a nostro parere le più importanti sono quelle dedicate a pochi eletti e Wish You Were Here rientra a pieni voto tra questi. L'Experience edition oltre all'album rimasterizzato da James Guthrie contiene alcune registrazioni inedite sia live che in studio e un booklet disegnato da Storm Thorgerson. L'edizione Immersion aggiunge ulteriore carne al fuoco con alcuni filmati restaurati da Lana Topham, materiale inedito tratto dal concerto di Wembley del 1974, una raccolta di foto scattate da Jill Furmanovsky, la registrazione di Wish You Were Here che vede la presenza del violinista Stéphane Grappelli, tanti gadget come la replica del biglietto e del pass per il backstage del Wish You Were Here Tour, collector cards ed altro ancora. C'è inoltre una versione SACD contente l'album in 5.1 surround mixato da James Guthrie, con un packaging disegnato da Storm Thorgerson....insomma, un vero pezzo da collezione! 



Nessun commento:

Posta un commento