venerdì 9 settembre 2011

REWIND: GRACE


Se qualcuno crede che sia impossibile per un artista pubblicare un solo album ed essere considerato tra i migliori anche, e soprattutto, ad anni di distanza allora si sbaglia, oggi con la rubrica Rewind vogliamo proprio provare che a volte ciò può accadere....ovviamente bisogna avere una buona dose di talento!
Il 23 Agosto 1994 viene pubblicato Grace, primo ed ultimo album di Jeff Buckley, cantautore statunitense deceduto solo tre anni dopo a causa di un terribile incidente avvenuto nel fiume Wolf River. Molti lo definiscono il suo unico disco poiché Sketches For My Sweetheart The Drunk, album pubblicato dopo la sua morte, non è stato interamente completato da Buckley.
Anche a causa della terribile morte Buckley viene ricordato e definito da molti un artista maledetto, proprio come accade quando si parla di Kurt Cobain e Jim Morrison, entrambi scomparsi a soli 27 anni. Un artista magico, come molti lo definiscono, con un'estensione vocale indescrivibile, unica, ma d'altronde suo padre era Tim Buckley, come spesso si dice buon sangue non mente! Perciò risulta normale sentire ed accorgersi che artisticamente parlando molti si rifanno, o meglio cercano di rifarsi, a lui, tenendolo come punto di riferimento e d'ispirazione.
La tracklist comprende dieci brani, tre dei quali sono cover e tra queste spicca sicuramente Hallelujah di Leonard Cohen, forse la sua canzone più conosciuta e diffusa, tant'è che per molti viene considerata migliore dell'originale, se non in assoluto. Le altre due proposte invece sono la ballata Lilac Wine di James Shelton e Corpus Christi Carol, che segue l'interpretazione dell'inglese Benjamin Britten.
Per quanto riguarda i suoi pezzi quello che più viene ricordato e riproposto in tutto il mondo è sicuramente Grace, ma anche Mojo Pin, esiste una versione di ben dodici minuti, in cui Buckley spazia da sussurri, a volte impercettibili, a grida, e così anche la musica, o Eternal Life, l'unico brano in cui si assapora un po' di quel grunge che tanto andava all'epoca, ma anche Lover, You Should've Come Over e Last Goodbye, canzone che subisce l'influenza della separazione dalla compagna. Non possiamo comunque escludere So Real e l'ultima del disco, Dream Brother.
Brani in grado di emozionare chi li ascolta, come solo pochi sono in grado di fare, ricchi di espressività, intrisi di significato e perché no, romantici oltre che magici, frutto di un lavoro che probabilmente solo Jeff Buckley poteva comporre e soprattutto interpretare.
C'è chi lo vede come un disco audace, lontano dalla moda musicale di quel tempo, come abbiamo detto caratterizzata soprattutto dal grunge, anche per l'importanza che viene data alla voce, ma in fondo non c'è da stupirsi.
A 10 anni dall'uscita, nel 2004, è stata messa in commercio la Legacy Edition di Grace, contenente anche un bonus disc e un DVD con alcuni videoclip. Inoltre l'anno successivo è stata distribuita una versione estesa, che vede l'aggiunta di Forget Her, brano escluso undici anni prima proprio da Buckley ma apprezzato invece dai suoi discografici. Agli amanti della musica live consigliamo invece Grace Around The World, CD e DVD che propongono la tracklist dell'album registrata però in alcuni programmi radiofonici e televisivi, veri pezzi unici.
Concludiamo come sempre con un video...non c'è bisogno di dire nulla no?!  ;)



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