venerdì 28 ottobre 2011

REWIND: HYBRID THEORY - LINKIN PARK

Oggi proprio come ogni venerdì la nostra rubrica del rewind andrà a ripescare nel passato un lavoro che sicuramente tutti quanti avrete almeno una volta sentito nella vostra vita.
Stiamo parlando dell’album d’esordio dei Linkin Park che proprio lo scorso 24 ottobre ha compiuto 11 anni dalla sua uscita.
L’album in questione si chiama Hybrid Theory ed ad oggi risulta essere il loro album più venduto in assoluto che ha scalato in modo impressionante tutte le classifiche mondiali e arrivando a più di 30 milioni di copie vendute e piazzandosi tra i più venduti del nuovo millennio! Il disco però non ha portato con se solo una ventata di successi consecutivi ma anche una sequenza di critiche e questioni tutt’ora aperte. Ma passiamo a sviscerare l’intero disco partendo proprio dall’analizzare la copertina disegnata ed ideata dallo stesso Mike Shinoda che rappresenta un soldato con ali di libellula, e il significato va ad illustrare quello che già il titolo spiega da se, e cioè la caratteristica ibrida della loro musica, quasi una non direzione precisa verso un solo stile musicale ben delineato, il soldato è l’aggressività e la potenza musicale in continuo movimento che viene ornata dalle ali che rimandano ad una leggerezza ben dosata nelle tracce! I singoli estratti dall’album furono quattro: One Step Closer, Crawling, Papercut e infine appunto In the End ma le canzoni sono in totale 12 ognuna contraddistinta dal sapiente uso di stili musicali e canori diversi tra loro.
Si inizia con Papercut che risulta all’udito straordinariamente anomala ma non per questo non piacevole, vi sono punti in comune con il rap e l’hip hop ma intrisi di influenze totalmente volte al rock e a riff di chitarra potenti che vanno a far da contrappeso alle voci e ai suoni elettronici dei sintetizzatori. Si passa poi per One Step Closer dove si continua sulla stessa linea carica di sonorità aggressive e potenti arricchite dalla voce di Chester che non fa altro che accentuare la carica sonora.
Whit You sembra quasi  esplodere e preparare ed anticipare Point Of Authority che mostra come la vera anima del disco possa manifestarsi in una traccia che racchiude un pò in se le caratteristiche di tutto il disco. Questi suoni più crudi lasciano il posto ad una canzone che rimane fermamente uno dei loro pezzi forti e anche uno dei più conosciuti, Crawling, che racchiude in se rabbia, dolore, confessioni e un mix perfetto di sonorità alternate tra suoni più dolci e pacati fino al dirompente e trascinante ritornello. Seguono poi Runaway e la più prepotente e accattivante By Myself che non fa altro che lasciare il  posto ad un'altra delle canzoni diventata ormai un loro classico, In the End che si inserisce nell’insieme in modo assolutamente armonico e che non fa altro che confermare la bravura e il coraggio per le scelte sonore! Place for my head invece ritorna a far sentire il suono pungente e metallico seguito a ruota da brani come Forgotten  e la più originale Cure for the Ich contraddistinta da una forte impronta elettronica. E per finire e chiudere l’album in bellezza Pushing me away che riassume le qualità se vogliamo espressive dell’intero lavoro.
In definitiva l’intero cd riassume in se le caratteristiche fondamentali che hanno fatto si che i Linkin Park emergessero in modo prorompente ed esclusivo nel mondo musicale mondiale, affrontando per certi versi in maniera innovativa diversi stili sonori e avendo avuto l’idea e il talento di intraprendere un cammino che non  tutti avrebbero rischiato di percorrere. Un disco che tutto sommato può essere considerato una perla abbastanza rara per il suo impatto, sia negativo che positivo da parte di critica e pubblico. Sfiderei chiunque a non aver sentito almeno una volta una di queste grandi tracce e non aver provato una qualche emozione o una sorta di pensiero, al di là dei testi a volte anche molto crudi, riflessivi e non sempre facili ma che accompagnati dalle trascinanti melodie diventano all’impatto un signor lavoro! Dunque poche altre sarebbero le chiacchiere adatte per questo capolavoro, vi lasciamo ad alcuni video che sicuramente vi porteranno indietro negli anni e con i ricordi magari di un’adolescenza passata, mentre per chi non ne avesse mai sentito parlare…bè in quel caso sarebbe proprio il caso di cominciare a preparare le orecchie!
Siete d’accordo con noi col pensare che sia un ottimo tracciato della musica internazionale, oppure pensate seriamente che sia stato sopravvalutato e di mediocre fattura?



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