lunedì 21 novembre 2011

AUDREY A ROMA - ESTERNO GIORNO


Come saprete ormai tutti quest'anno il celebre film Colazione Da Tiffany ha compiuto 50 anni, per questo in contemporanea con il Festival Internazionale Del Film Di Roma la capitale ha voluto celebrare Audrey Hepburn attraverso una mostra all'Ara Pacis, che evidenzia quanto fosse attaccata a Roma e ai suoi abitanti.
L'esposizione, fortemente voluta dal Club Amici Di Audrey per raccogliere fondi a favore di UNICEF, per la quale la stessa Audrey fu Ambasciatrice, continuerà fino al 4 Dicembre.
Noi ovviamente ci siamo state, purtroppo però non è stato possibile fare foto, ma ci siamo appuntate tutto sulle tantissime immagini, i video, gli abiti e gli oggetti personali che raccontano gli anni di Audrey a Roma in veste di diva del cinema, mamma e per finire Ambasciatrice UNICEF.
Percorrendo il piccolo corridoio che porta alla sale espositiva si intravedono subito dei grandi pannelli che mostrano l'attrice a spasso per la città, non appena si gira l'angolo ecco che arriva il meglio, al centro, tra le centinaia di foto, troneggiano delle teche contenenti alcuni dei meravigliosi abiti che hanno contribuito a rendere Audrey una vera icona di stile. Ma prima di arrivare a ciò preferiamo iniziare come la stessa mostra è stata costruita, in ordine cronologica, a partire dal 1955.
Tutto il perimetro della sala racconta attraverso l'uso di numerose immagini il ventennio che ha visto Roma protagonista nella vita dell'attrice, il tutto attraverso tre tematiche principali: Gli Anni '50, Al Lavoro Sul Set; Gli Anni '60, Sotto I Riflettori; Gli Anni '70, Lontano Dalle Scene.
Si inizia quindi con le foto scattate insieme al marito Mel Ferrer all'arrivo all'aeroporto di Ciampino, a Piazza Navona, a Trinità Dei Monti e in visita ai Musei Capitolini. Ma non solo, non mancano le immagini di Audrey nelle botteghe romane, mentre va a fare la spesa e, più in là, con i figli.
È interessante il pannello interamente dedicato ai 3 film che la Hepburn girò nella nostra città, Vacanze Romane di William Wyler (1953), Guerra E Pace di King Vidor (1956) e La Storia Di Una Monaca di Fred Zinnemann (1959), sul quale sono stampate immagini catturate durante le riprese e nel backstage.
Si passa poi alla vita sotto i riflettori, con le prime, le premiazioni e le serate di gala, nei quali è sempre apparsa con l'eleganza che l'ha contraddistinta in tutti questi anni, in grado di attirare l'attenzione di tutti i presenti.
Ma Audrey e Roma non sono state vicine solo per il lavoro, entrano quindi in gioco gli anni '70, durante i quali l'attrice passa a dedicarsi al ruolo di mamma, trascurando il cinema ma vivendo appieno la sua famiglia con il marito Andrea Dotti e i figli. Viene proiettato anche un video esclusivo, montato da Pier Paolo Verga e prodotto da Luchino Visconti, che mostra parte della vita privata, dal matrimonio con Andrea Dotti alle vacanze insieme.
Tutti sanno che Audrey Hepburn non è considerata solo una stella del cinema, ma anche un'icona di stile, e alla moda infatti viene dedicato grande spazio all'interno della mostra. Particolare attenzione viene data al cestino, ne aveva diversi ma quelli che più vengono ricordati sono quello creato insieme a Hubert De Givenchy e la borsa fatta a mano in Africa dell'UNICEF. Scorrendo avanti si passa poi agli occhiali scuri, che oltre a darle quel tocco di eleganza in più le sono serviti spesso per nascondersi insieme all'immancabile foulard, divenuto anch'esso un suo tratto distintivo. A questo punto non possiamo non parlare del The Little Black Dress, quell'abito corto e nero sempre poco decorato, spesso accompagnato da guanti bianchi come un'ottima alternativa ai gioielli. Quando ricordiamo Audrey Hepburn abbiamo spesso in mente lo chignon, tant'è che viene definita rara l'immagine che la ritrae con i capelli sciolti. Per finire viene portata l'attenzione sui tanti mocassini che l'attrice aveva, vengono in particolare nominati i Penny Loafers di Ferragamo, anch'essi segno di femminilità, evidenziata poi da un look più casual, con un cardigan oversize, una blusa di seta e i pantaloni di flanella, che insieme le donavano quell'eleganza più moderna.
Tutta la sala mostra l'evoluzione di stile che ha avuto durante gli anni, compreso il taglio di capelli, lei stessa diviene, insieme a Jackie O' e Twiggy, il simbolo di una generazione che cambia, alla ricerca di una nuova e libera femminilità.
Arriviamo ora alla parte che probabilmente interesserà di più molti di voi, la presenza di oggetti personali che hanno decisamente arricchito l'esposizione. È inutile descrivere i nostri occhi sognanti davanti ad un abito lungo di seta con balze plissettate color malva e una rosa bianca in vita, risalente al 1973 e firmato niente meno che da Valentino. Dello stesso stilista è il cappotto a doppiopetto di lana verde e rosso del 1970...delle vere perle vintage. Non mancano le creazioni dell'amico Givenchy, come l'abito da cocktail in seta cloqué nero, con un fiocco lungo la vita, risalente al 1960/61, il cappotto di lana a doppiopetto arancione creato per Colazione Da Tiffany e gli occhiali in tartaruga utilizzati per lo stesso film, o il copricapo rosa che fu abbinato all'abito di cachemire di Mohair. Meravigliosi sono il cappotto bianco in crêpe di lana con bottoni d'oro di Rose Bertin Lousanne, quello lungo in montone rovesciato con alamari di Rolands e l'abito di maglia a portafoglio con le maniche lavorate.
Quando si parla di donne e moda bisogna avere un occhio di riguardo alle scarpe, qui sono esposti diversi modelli di René Mancini, ci sono quelle in pelle argento con stampa pitone, le classiche decoltée nere abbinate ad un paio di guanti bianchi e un paio in vernice bicolore, bianco e nero. Ovviamente anche le borse hanno la loro importanza, tra quelle esposte spiccano quella in raso nero con le iniziali AHF di Henrì Beatrix, le pochette di diversi colori ed infine alcuni accessori Louis Vuitton.
Ma non solo abiti e accessori, uno dei pezzi forti infatti è la vespa originale utilizzata per le riprese di Vacanze Romane, al film appartiene anche il copione, sempre originale, arricchito da note e disegni.
Infine, a testimoniare quanto Audrey amasse viaggiare e portarsi dietro qualche souvenir, spesso infatti acquistava delle sete per farsi gli abiti, è in mostra una maschera tribale di legno del 1958. Molti dei viaggi avevano però uno scopo importantissimo, Audrey infatti durante gli ultimi anni della sua vita si dedicò completamente al ruolo di Ambasciatrice per l'UNICEF, ed è qui che termina la mostra, con le immagini delle numerose visite tra i bambini del Bangladesh, Vietnam, Somalia, Sudan, Etiopa ed America Latina, con l'invito ad effettuare una minima donazione all'uscita acquistando un biglietto regalo della collezione UNICEF “Regali Di Audrey”.
Come abbiamo già detto, la mostra terminerà il 4 Dicembre, quindi avete ancora qualche giorno di tempo per andare a visitarla, qui potete trovare maggiori informazioni, se invece avete bisogno di un ulteriore incentivo vi consigliamo allora di consultare la galleria fotografica pubblicata su Flickr da Musei In Comune Roma, basta cliccare qui, noi intanto ve ne mostriamo qualcuna qui sotto.
Vogliamo ora concludere citando una frase significativa che abbiamo letto durante la nostra full immersion: Audrey non è solo una diva di Hollywood, è l’icona di un’eleganza più disciplinata e piena di passione e non sregolata e provocante: l’ospite ideale di una città come Roma, che non sembra stancarsene mai”.


AUDREY a Roma - Esterno Giorno

AUDREY a Roma - Esterno Giorno

AUDREY a Roma - Esterno Giorno

AUDREY a Roma - Esterno Giorno

AUDREY a Roma - Esterno Giorno

AUDREY a Roma - Esterno Giorno

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