venerdì 16 dicembre 2011

REWIND: LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL'OCEANO


Tutto ciò che passa per la rubrica Rewind ci ha sicuramente colpite, capita poi che il film o l'album in questione rientri nei primi posti della nostra classifica privata, come accade con il protagonista di oggi, uno di quelli che ti entra subito nel cuore: La Leggenda Del Pianista Sull'Oceano.
Per la prima volta Rewind si tinge di colori italiani e lo fa in grande stile!
Un film del 1998 diretto da Giuseppe Tornatore, La Leggenda Del Pianista Sull'Oceano è basato sul monologo teatrale Novecento, fortunata opera di Alessandro Baricco pubblicata quattro anni prima. La meravigliosa colonna sonora porta la firma di Ennio Morricone.
Uno dei macchinisti della nave transatlantica Virginian, nel Gennaio del 1900 trova un neonato abbandonato sulla nave e, credendo fosse tutto un segno del destino, decide di crescerlo, dandogli il nome Novecento. Purtroppo però qualche anno più tardi Danny, il padre adottivo, perde la vita a causa di un incidente, il giovane si ritrova così a dover sfuggire alla polizia che aveva il compito di portarlo in un orfanotrofio. Riuscendo nell'impresa Novecento viene poi ritrovato giorni più tardi mentre suonava al pianoforte, a questo punto emerge il grandissimo talento del giovane, che non solo lo aiuta a restare sulla nave, ma qualche anno più tardi lo porta a diventare il pianista della Virginian. C'è da dire che Novecento ha passata tutta la sua vits sull'oceano, viaggiando continuamente dall'Europa all'America e viceversa, inoltre essendo cresciuto nella sala macchine tra gli operai della nave, non ha mai ricevuto un'istruzione, figuriamoci lezioni musicali, quindi tutto ciò che il pianoforte emetteva ogni volta che le sue dita toccavano quei tasti bianchi e neri era frutto di un innato e, a questo punto, rarissimo talento. Le reazioni delle persone furono contrastanti, ovviamente Novecento divenne oggetto di interesse da parte degli agenti teatrali, ma allo stesso tempo la sua bravura scosse le invidie di altri pianisti, tra questi Jelly Roll Morton decide di sfidarlo in un duello tutto musicale, perdendo inevitabilmente.
Fortunatamente per Novecento la musica non ha portato solo rivalità, non manca infatti l'amicizia, che lo ha legato al trombettista Max Tooney dopo anni di lavoro insieme. Quest'ultimo più volte prova a convincerlo a lasciare la nave per conquistarsi la gloria che lo attendeva sulla terra ferma, ma, nonostante un tentativo andato a male nel momento in cui Novecento non scende nemmeno dal pontile, alla fine dovrà andarsene da solo e abbandonare l'amico.
Durante la seconda guerra mondiale la Virginian diviene un ospedale militare, l'uomo nonostante tutto non la lascia e, nel momento in cui la nave resterà completamente vuota in attesa dell'esplosione che l'abbatterà, nemmeno Max riuscirà a dissuaderlo, capendo che Novecento non voleva altro che morire con lei.
La storia di questo grande talento viene raccontata da un nostalgico Max, il quale, suonando un pezzo registrato insieme a Novecento per l'ultima volta con la sua tromba prima di venderla, impressiona il negoziante che riconosce la melodia, poiché per caso l'aveva ascoltata su un disco che lo stesso Max aveva nascosto. Alla fine quest'ultimo decide di ridargli in dietro la tromba, totalmente rapito dalla storia di quel magnifico pianista di cui tanto si era parlato, ma che in pochi ebbero la fortuna di poter vedere.
Un film meraviglioso, affascinante, ricco di emozioni a volte contrastanti, come quelle che abbiamo provato alla fine, la tristezza dell'inevitabile fine di Novecento ma la felicità nel vederlo restare accanto alla sua nave che nonostante tutto, alla fine gli portò tanta fortuna.




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