venerdì 26 agosto 2011

REWIND: THE JOSHUA TREE


Oggi il Rewind è dedicato ad uno dei più importanti gruppi musicali affermatisi sulla scena internazionale, con oltre 156 milioni di dischi venduti e con il maggior numero di Grammy Awards ricevuti da un gruppo, stiamo parlando della band rock irlandese degli U2.
L'album in questione è datato 1987 e segna la conferma degli U2 che, dopo aver svelato la genuina anima musicale del gruppo con “Unforgettable Fire”, decidono di esplorare e sperimentare diversi generi come il blues, il country e il gospel, si tratta del  quinto album in studio della band, “The Joshua Tree “.
Il titolo dell'album richiama la Yucca Brevifolia, detta albero di Joshua (traduzione inglese di Giosuè), una pianta grassa originaria del deserto del sud ovest degli Stati Uniti che cresce nonostante la carenza d’acqua.
L'intenzione degli U2 era di ricercare un suono più duro e focalizzato rispetto al precedente lavoro, e ci riescono in pieno, creando un album più immediato e sintetico senza tralasciare la parte più intima. I testi in generale sono impegnati dal punto di vista religioso, spirituale e sociale.
Importanti per la realizzazione dell'album furono esperienze come il tour con Amnesty International, A Conspiracy of Hope Tour, che aggiunse nuova intensità alla loro musica, e i viaggi di Bono in Nicaragua, El Salvador ed Etiopia nei quali ha potuto assistere in prima persona alla situazione disastrata del Terzo Mondo e alle ingiustizie sociali. Tutto questo lo influenzerà molto nella composizione dei brani, come ad esempio in “Mothers of the Dissappeared”, in cui viene commemorato il coraggio delle Madri di Plaza de Mayo che denunciano il fenomeno dei desaparecidos e “Bullet the Blue Sky”, che tratta il tema politico, la forte rabbia verso la politica estera degli USA durante l'amministrazione Reagan nell'America Centrale.
L'album parte con la vibrazione energica delle note di “Where the Streets Have No Name”, terzo singolo estratto dall'album, il cui titolo è stato spiegato da Bono in un'intervista: «Una storia interessante che mi raccontarono una volta è che a Belfast, a secondo della via dove qualcuno abita si può stabilire, non solo la sua religione ma anche quanti soldi guadagna: addirittura a seconda del lato della strada dove vive, perché più si risale la collina più le case sono costose. Puoi quasi dire quanto guadagna uno dal nome della strada dove abita e su quale lato della strada ha la casa. Questo mi disse qualcosa, e così cominciai a scrivere di un posto dove le vie non hanno nome.»
Il primo singolo estratto dall'album è la ballata rock “With or Without You”, il cui testo può essere letto in due modi differenti: la fine dolorosa di una storia d'amore o una riflessione sulla religione. La canzone ebbe un enorme successo, tanto che è rimasta tutt'oggi una delle più amate e conosciute della band.
Grande successo ebbe anche il secondo singolo, “I Still Haven't Found What I'm Looking For “, arrivando ai primi posti delle classifiche. Il brano, di tema religioso, tratta la difficoltà del credente a mantenere salda la fede in Dio. Questo singolo lo ritroviamo in versione gospel in “Rattle and Hum”, un documentario che segue il tour degli U2, “The Joshua Tree Tour”, per gli Stati Uniti. Nel documentario compare anche, in versione live, “Exit”, testo che racconta la storia di un omicida. Inoltre “In God's Country”, quarto singolo estratto, che anch'esso appare nel documentario “The Joshua Tree Tour”, è stato pubblicato come 45 giri nel Nord America riscuotendo un modesto successo, stavolta il brano dal ritmo accelerato ci descrive il deserto visto con gli occhi di Bono. Quinto ed ultimo singolo è stato “One Tree Hill”, pezzo dedicato a Greg Carrol, assistente ed amico della band, che morì in un incidente stradale, per questo in seguito la stessa band decise di dedicargli l'intero album.
A completare “The Joshua Tree “ troviamo altri brani come la ballata acustica “Running To Stand Still”, che affronta il tema della droga con l'intenzione di denunciare l'uso dell'eroina, la rilassata “Trip Through Your Wires” dal genere country folk dedicata all'amore per una donna e l'insieme di dolore e speranza di Red Hill Mining Town”, che parla delle problematiche, negli anni '80, dei minatori che rischiavano di perdere il proprio lavoro.
Nel 1989 la rivista Rolling Stone ha inserito l'album al terzo posto della lista dei 100 migliori album degli anni ottanta e al numero 26 in quella dei 500 migliori album di tutti i tempi.
La rivista Rolling Stone il 7 maggio 1987 scrisse: «La bellezza selvaggia, la ricchezza culturale, il vuoto spirituale e la feroce violenza dell'America vengono esplorati per ottenere degli effetti di fatto in ogni aspetto di The Joshua Tree; già nel titolo e nelle immagini sulla copertina dell'album, il blues e il country si mescolano chiaramente nella musica... Infatti, Bono dice che "smantellare la mitologia dell'America" rappresenta una parte importante dell'obiettivo artistico di The Joshua Tree.»
Il 3 Dicembre del 2007 c'è stato il ventesimo anniversario di “The Joshua Tree” e per l'occasione l'album è stato pubblicato in versione rimasterizzata in diversi formati:
- Normal Version con solo il disco rimasterizzato.
Deluxe Version che comprende l'album rimasterizzato e  un disco contenente 16 canzoni con B-sides e rarità registrate durante la Joshua Tree Sessions. All’interno vi è anche un booklet di 36 pagine con delle immagini dei testi scritti da Bono e un saggio breve di The Edge.
- Box Set Format in cui, oltre ai due CD contenuti nella versione Deluxe, contiene anche un libro di 56 pagine con foto, testi scritti da Bono, le annotazioni di Bill Flanagan, Bono, Adam Clayton, Brian Eno, Daniel Lanois, Anton Corbijn, Steve Averill, David Batstone, René Castro ed un saggio breve di The Edge insieme ad un DVD Live registrato durante il concerto tenuto dagli U2 il 4 Luglio 1987 a Parigi.
- Doppio Vinile Gatefold contente un booklet di 16 pagine.
Concludiamo il Rewind di oggi lasciandovi al video dela magnifica “Where the Streets Have No Name”, che nel 1988 vinse un Grammy Award come "Miglior Video", girato nel marzo del 1987 a Los Angeles sul tetto del Republic Liquor Store e nel quale si possono vedere scene realmente accadute in cui la polizia cerca di far scorrere il traffico creatosi per via dell'esibizione del gruppo.

Nessun commento:

Posta un commento