venerdì 3 giugno 2011

REWIND: SGT. PEPPER'S LONELY HEARTS CLUB BAND


Torniamo alla nostra sezione Rewind, questa volta vogliamo occuparci di musica perciò non possiamo non iniziare parlando dei Beatles e di uno dei migliori album mai pubblicati in tutta la storia della musica: Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.
L'album, vincitore di un Grammy come miglior album e uno come miglior copertina dell'anno 1968, uscì in Gran Bretagna il primo Giugno 1967, da quel giorno sono state vendute circa 32 milioni di copie, è l'ottavo disco rilasciato dai Beatles e segna un cambiamento nella band di Liverpool oltre che una vera e propria rivoluzione. Questo è il primo album ad aprirsi come un libro, a contenere i testi delle canzoni e soprattutto è un concept album, tutto il disco è unito da un filo conduttore, e la copertina è una vera e propria opera d'arte, probabilmente la migliore che sia stata mai realizzata.
Talmente è grande la fama e l'importanza di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band che la rivista Rolling Stone lo ha inserito al primo posto della classifica dei 500 migliori album di sempre.
Non appena viene fatto partire il disco si sente un brusio di sottofondo, sembra di essere all'interno di un teatro in cui il pubblico è intento a parlare in attesa dello spettacolo, si sentono anche i rumori dei musicisti che accordano gli strumenti, ma, in questo caso, non si tratta dei Beatles ma della Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band. Il primo brano che viene presentato è proprio quello che porta il nome dell'album e subito a seguire, dopo applausi e urla dei fan registrate in un concerto precedente, parte With A Little Help From My Friends. Il terzo brano è Lucy In The Sky With Diamonds, nato da un disegno di Julian Lennon ma considerato da molti un tributo agli acidi a causa delle iniziali LSD. La tracklist continua con Getting Better, Fixing A Hole, She's Leaving Home, Being For The Benefit Of Mr. Kite!, With You Without You, When I'm Sixty-Four, Lovely Rita e la celebre Good Morning Good Morning. A questo punto vi è quella che da tutti è chiamata reprise, viene marcata la continuità dell'album con la ripresa del primo brano anche se con sonorità più energiche. A concludere c'è A Day In The Life, brano che vede una stretta collaborazione tra John Lennon e Paul McCartney.
La bellezza di questo concept album, come abbiamo anticipato, è data anche della copertina del disco, realizzata da Peter Blake e Jann Haworth insieme al fotografo Michael Cooper e Robert Fraser, è una delle opere più acclamate ed imitate, centro di dibattiti sui personaggi inseriti e quelli esclusi. Il concetto dietro al progetto era quello di una band che, finito di suonare, si ritrovasse circondata dai presenti, inoltre la cover dovrebbe anche rappresentare il passaggio dai vecchi Beatles, rappresentati da quattro statuette di cera, ai nuovi.
Tra i personaggi inseriti intorno ai Fab Four figurano anche Albert Einstein, Karl Marx, Allan Poe, Stan Laurel, Marilyn Monroe, Oscar Wilde, Bob Dylan e Marlon Brando, mentre alcuni tra quelli tenuti fuori sono Magritte, Nietzsche, Gesù, Hitler e Gandhi. Ognuno dei Fab Four ha deciso quali personaggi inserire, ad esempio George Harrison, coerentemente con il suo interesse nella spiritualità, ha deciso di far rappresentare alcuni guru indiani. Inoltre sono stati raffigurati diversi oggetti come bambole di pezza, un trofeo, statuette, fiori e un televisore.
Infine Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band è stato oggetto di discussioni anche in merito alla presunta morte di Paul McCartney e conseguente sostituzione, interpretando il cambiamento e la rivoluzione della band anche a livello strutturale. Tantissime sono state le persone che, influenzate dalla leggenda della morte di McCartney e dalla curiosità, hanno analizzato e trovato in Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band decine e decine di presunti indizi che avvalorassero la leggenda, come la scritta Beatles di fiori che ricorda la celebrazione di un funerale o l'immagine posteriore del disco che vede di spalle solo Paul McCartney. Le analisi non si sono fermate solo al packaging, c'è chi giura che altri indizi sono presenti anche all'interno dei versi delle canzoni. Ovviamente tutto ciò è nato da dicerie più volte smentite dai Beatles, perciò preferiamo considerare Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band solo come una pietra miliare della musica che rappresenta al meglio il genio chiamato Beatles.



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